Home MTC 32 raviole del plin MTC n. 32: la ricetta che ha vinto è…

MTC n. 32: la ricetta che ha vinto è…

by Alessandra
La trentaduesima edizione dell’MTC si
chiude con una carrellata di ricette fra le più belle che si siano mai
viste: e se la fatica nel determinare la ricetta vincitrice è la stessa
di sempre, è certo che raramente il dislivello fra i più e i meno bravi è
stato così tenue come questa volta. E basta dare un’occhiata agli
sfidanti per averne conferma.
In questi ultimi giorni, mi è capitato
spesso di parlare di MTC a persone che non partecipano alla sfida: la
ragione che veniva avanzata, come motivazione di questa scelta, era
sostanzialmente l’ obbligo di frequenza, che crea ansia e timore di non
riuscire a rispettare le consegne. E mi viene in mente che nei vari
tentativi di imitazione dell’MTC, la differenza più sbandierata era
proprio questa: noi non obblighiamo nessuno a partecipare.
A scanso di equivoci, neanche noi lo
facciamo. E neppure siamo così inflessibili nei conteggi delle presenze:
è cosa nota che i due “passo” son riferiti al mancato gradimento della
ricetta e non ad intoppi personali che si mettono di traverso alla
vostra partecipazione alla gara. Però, è vero che otto gare vanno fatte,
salvo eccezioni. E il motivo è sotto gli occhi di tutti: all’mtc si
impara e si cresce. Lo si fa in questo modo così sgarrupato e
divertente, in questa pressochè totale confusione di ruoli, per cui chi
propone la ricetta studia il triplo degli altri e anche chi è alle prime
armi riesce a dare un contributo personale utile a tutti: ma lo si fa,
sempre e comunque.
Se avessimo proposto i plin prima dei
pici e i pici prima delle tagliatelle, non so se avremmo avuto 121
ricette di questo livello. Che non sono solo scenografiche, si badi: ma
hanno tutte una cura sempre più attenta alle basi, un’attenzione sempre
più raffinata alle materie prime, un approccio sempre più disinvolto
alle tecniche che, in buona parte, è dovuto anche all’essersi cimentati
nelle varie sfide, mettendo da parte le paure e investendo in passione e
umiltà.
La
scorsa settimana, le Raviole del Plin erano nel menu fisso di Eataly: e
non ci stupiremmo di trovarle nei prossimi mesi su qualche rivista o
qualche programma di cucina, esattamente come è successo con i pici, con
la fideuà, con il chili, con la tiella e con la Caesar Salade. Anche se
non smettiamo di restare basiti ogni volta, è ovvio che sia così: per
due settimane, la ricetta della sfida invade il web- e chi è attento
alla curva dei consumi è pronto a cavalcare l’onda. son cose che si
sanno, ma che si studiano a scuola. sapere che da qualche tempo “da
quella parte lì” ci siamo noi, è cosa che fa girar la testa, da un lato,
ma ci fa mantenere i piedi ancor più per terra, dall’altro. Ben fermi
sulla strada che abbiamo percorso e che è ancora tanto lunga e piena di
tante soddisfazioni e sorprese.
Grazie
ancora a tutti- e in special modo ad Elisa, che ci ha regalato un post
straordinario ed è stata un terzo giudice presentissimo, attento,
emozionato: è sempre un onore, lavorare con lei
e ora, tutti a rianimare Roberta!

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