Questo mese, diamo il benvenuto alle nostre “anche no” che si cimentano per la prima volta con le ricette del Club del 27. Di seguito troverete due rielaborazioni della Panada sarda, ispirate alla Empanada Gallega, rispettivamente di Angelika Usai e Barbara Uccheddu e, a seguire, un giro fra le montagne dell’Engadina, con la Torta di Noci di Tina De Simone e un bel viaggio oltre Oceano per la Pumpkin Pie di Ornella de Luca. E a noi non resta che dirvi.. buona lettura!
PANADA SARDA
di Angelika Usai- tessera n. 76
Vivo in un isola, per quanto grande. Con confini ben definiti, quindi, e non sempre facili da valicare. Da sempre nutro una profonda curiosità per tutto ciò che sta al di là del mare, cibo compreso, ovviamente. A casa mia è più facile mangiare pizzoccheri che malloreddus, piemontesissimi brasati piuttosto che maialetto.
Tutto questo per dire che non avevo mai fatto una panada. Ma davanti al “vergogna” di Alessandra Van Pelt non sono riuscita a tirarmi indietro. (per inciso è sempre lei che, unita all’altra forza della natura Patrizia Malomo, è riuscita a farmi uscire dal guscio proponendomi di partecipare al club del 27!).
Mi sono avvicinata con timore reverenziale a questo piatto la cui ricetta, nelle zone della Sardegna in cui è tipico, viene tramandata di madre in figlia. Anche di recente una persona per spiegarmi la sua maestria in cucina mi ha detto, con tono assai assertivo “io non faccio dolci (nel frattempo sgranocchiava i miei biscotti di frolla montata), però faccio la panada”
Ed ecco il risultato. Mi perdonino le maestre di panada soprattutto per la chiusura non proprio ortodossa….
Ingredienti (ho usato una teglia a cerniera da 18 cm.)
per la pasta
320 gr. di semola di grano duro, fine
20 gr. di farina 00 (20% del totale)
200 gr di acqua tiepida
circa 35 gr di strutto
5 gr di sale
per il ripieno
circa 350/400 gr. di polpa d’agnello tagliata a tocchetti;
7 pomodori secchi ben lavati
2 patate grandi (o l’equivalente se piccole), a tocchetti
aglio
prezzemolo
olio
sale, pepe
La sera prima mettere a macerare la carne con i pomodori secchi tritati, l’aglio e il prezzemolo (la quantità soprattutto dell’aglio dipende dai gusti, è un sapore che persiste anche in cottura) e olio. Ricordarsi che la carne di agnello è piuttosto grassa, quindi non c’è bisogno di tanto olio). Coprire e conservare in frigo.
Impastare le farine ben miscelate con l’acqua in cui è stato sciolto il sale. Aggiungere lo strutto poco per volta. Lo strutto dona all’impasto la morbidezza di cui necessita, dato che dopo va steso. Una volta che la pasta è diventata liscia e morbida farla riposare in luogo fresco per almeno un’ora (possibilmente non in frigo).
Dividere l’impasto in due pezzi e stendere fino ad uno spessore di circa 4/5 mm. Ricordarsi che il diametro della sfoglia deve comprendere fondo e bordi della teglia.
Rivestire la teglia con la sfoglia (per cautela ho prima rivestito con carta forno) facendo delle pieghe con la pasta in eccesso. Riempire a strati, prima, sul fondo, le patate, poi la carne. A me sono venuti due strati di entrambe. Aggiungere un filo d’olio, sale e pepe. Attenzione al sale. I pomodori secchi che ho utilizzato, per quanto ben lavati e tenuti a bagno per un po’, sono rimasti salati e non ci sarebbe stato bisogno di ulteriori aggiunte.
Stendere la pasta rimasta che servirà per il coperchio della panada (quindi del diametro della teglia). Bagnare leggermente il bordo, sovrapporlo alla pasta sottostante e chiudere i due lembi pizzicando con indice e pollice. Dovrebbe venire un cordoncino (sa spighitta), il mio è piuttosto rudimentale.
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Mettere in forno a 180/200 gradi (io l’ho dovuto ridurre perché dopo un po’ cominciava a bruciare il coperchio) per un’oretta. Consigliano di non consumarla subito ma di far passare qualche ora.
II risultato è stato piuttosto buono. Speravo mi avanzasse una fetta per le fotografie, invece è andata letteralmente a ruba.
Quando la rifarò, mischierò le patate alla carne, per amalgamare meglio i sapori.
La semola rende la pasta croccante. Alcuni utilizzano solo semola, altri invece una prevalenza di farina 00. Io ho voluto provare a mischiare le farine con queste dosi e devo dire che sono abbastanza soddisfatta.
PANADA SARDA
di Barbara Uccheddu- tessera n. 65
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TORTA ENGADINA
di Tina De Simone- tessera n. 66
Una torta super golosa, ma anche molto carica di zuccheri e di grassi. Con la mia solita mania di “snellire” le ricette (visto che non riesco a farlo con me stessa), ho modificato quella proposta: ho dimezzato lo zucchero della frolla ed eliminato le uova, nel ripieno ho eliminato il burro, ma secondo me potevo diminuire anche lo zucchero: la torta è ancora mooolto dolce! (ho evidenziato le mie variazioni)
Per il ripieno, ho utilizzato anche mandorle e nocciole, che attendevano pazientemente di essere consumate.
Secondo me questa torta è migliore il giorno successivo alla preparazione: la pasta frolla non perde in croccantezza e assorbe bene l’aroma di miele e caramello.
Torta di noci dell’Engadina
Pasta frolla:
300 g di farina
180 g di burro
60 g di zucchero a velo
acqua q.b. al posto delle uova
Ripieno:
150 g di zucchero
200 g noci/nocciole/mandorle tritate
1 dl di panna densa
20 g di burro (omesso)
2 cucchiai di miele
2 cucchiai di succo di limone
Procedimento
Sabbiate la farina con il burro e lo zucchero, aggiungete acqua molto fredda e lavorate velocemente. Fate due porzioni, una poco più grande dell’altra, stendetele tra due fogli di carta forno e mettete in frigo.
Stendete la pasta più abbondante sulla carta forno, ponetela sullo stampo (24 cm Ø) e conservate in frigo. Stendete anche l’altra pasta a misura del coperchio (che debordi un poco), e mettete anche questa in frigo.
Sciogliete 75 grammi di zucchero e tre cucchiai di acqua in un tegame e fate caramellare.
Portate a bollore il resto dello zucchero con il miele, il succo di limone e la panna, quindi unitelo allo zucchero caramellato e riportate a bollore. Aggiungete la frutta secca tritata e mescolate.
Versate il composto nello stampo, chiudete la torta con il secondo disco, sigillando bene.
Spennellate la superficie con latte e infornate a 190°C per cinquanta minuti.
Estraete dal forno e fate raffreddare. Si conserva per alcuni giorni, ben chiusa, a temperatura ambiente.
PUMPKIN PIE
di Ornella De Luca- tessera n. 58
Dunque, la “mia” pumpkin pie!
17 comments
ma complimenti, una meglio dell’altra, e che impegno a trovare la zucca in questo periodo,,,magica!
Sapete cosa vi dico? Che meno male che le “anche no” sono senza blog, perché queste ragazze sono in grado di farci un mazzo tanto…
Bravissime , tutte le vostre proposte sono molto invitanti!!!
Bravissime tutte, ma quella di angelica… cosa non e’? Meraviglioso quel cestino di pasta fatto alla perfezione, complimenti di tutto cuore 🙂
bravissime…le vostre ricette sono veramente fantastiche
Angelika, Tina, OrnellA, Barbara.. he dire… complimenti, avete realizzato Dei golosi capolavori che la dicono lunga sulla passione e la vostra abilita’ in cucina! Siamo felicissime di avervi nel club!!!
Tutte bravissime! Complimenti!
Bravissime, che belle torte che avete preparato tutte e 4.
BEn arrivate e … che partenza!
ma che braveeee…tutto buonissimo!
complimenti tutte preparazioni molto belle la panada e la torta engadine, e la pumpkin , tutte ben realizzate, siete state molto brave 🙂
Bravissime tutte ragazze, mi avete fatto scoprire ricette che non conoscevo (panada e torta engandina) e ricordare ricette che erano cadute nel dimenticatoio (pumpkin)…e mi avete dato stimolo a continuare a provare e riprovare, fondamentalmente a cucinare!
Grazie
Claudia
Complimenti a tutte indistintamente
Ma che brave ragazzeeeeeeee! Grandi! Ciao e a presto!
Tanti bei capolavori dalle nostre Anche NO!
Eppure noi vi diciamo sempre e solo si!
Bravissime tutte
Complimenti per le vostre preparazioni, siete state veramente molto brave! Un bascio e buona settimana <3
Complimenti ragazze, a tutte e quattro, ognuna a suo modo ha realizzato un piatto davvero interessante.
La panada di Angelika che il solo ripieno mi fa venire una fame che anche a merenda, quella di Barbara rappresentata da una foto deliziosa e molto rappresentativa, la torta Engandina “snellita” di Tina e la pumpkin pie di Ornella che, come me, ama la cucina americana. grazie di aver paretcipato ed esservi messe in gioco. Al prossimo mese 🙂
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