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di Rossella Campa
Qualche anno fa mi hanno portata in Africa.
Dico questo perchè, pur amando viaggiare e visitare luoghi nuovi nonchè avere l’opportunità di poter conoscere persone e culture diverse, questa volta ero mooolto restia alla vacanza.
Vaccinazioni e quanto ancora da preparare per andare in mezzo alla savana in un campo tendato, mi destabilizzavano non poco. Ma presa, imbarcata e portata letteramente a Nairobi e poi nel Masai Mara mi hanno fatto subito capire cosa mai avrei perso e che esperienza fantastica sia vivere l’Africa. Per la cronaca mi hanno dovuta prendere, imbarcare e letteralmente riportare a casa perchè non non volevo più rientrare. Vi risparmio poi i commenti, poco carini ma veri, delle mie amiche che ho ammorbato nei mesi antecedenti la mia partenza e che non riuscivano più a spegnere il mio entusiasmo una volta tornata.
Durante questa esperienza non mi è mancato di assaggiare ogni tipo di cibo possibile ed immaginabile, dal coccodrillo sino ad una crema profumata e speziata che ho provato a rifare a casa raggiungendo un buon compromesso di sapori e ricordi… e una cosa voglio dirvela, il mal d’Africa esiste davvero.
Ingredienti:
- 1 cipolla
- 1 scalogno piccolo
- 2 patate medie
- 1 carota
- 2 pomodori ramati
- 1 cucchiaino di zenzero fresco
- 1 chiodo di garofano
- ½ cucchiaino di semi di cumino
- 1 pizzico di coriandolo essiccato
- ½ cucchiaino di cannella
- 1 pizzico di peperoncino piccante essiccato
- 2 cucchiai di burro d’arachidi salato
- Una manciata d’arachidi tostate non salate
- 750 ml d’acqua
- 1 cucchiaio di olio Evo
- sale se necessario
In una casseruola far appassire nell’olio a fuoco dolcissimo per qualche minuto la cipolla e lo scalogno tritati. Aggiungere lo zenzero, e tutte le spezie e tostare per un minuto. Incorporare i pomodori a tocchetti, le patate e la carota grattugiate e cuocere per qualche minuto ancora.
Versare l’acqua e portare ad ebollizione, abbassare la fiamma e far sobbollire per mezz’ora.
A cottura ultimata frullare molto bene il tutto ed amalgamarvi il burro d’arachidi. Versare il passato ancora caldo nelle fondine e guarnire con le arachidi tostate.
6 comments
L'Africa è l'unico continente in cui non abbia messo piede, per le remore che hai tu. Ma la cucina africana mi piace e mi affascina: e questa zuppa pure 🙂 Bravissima!
Ti dico solo una parola: Vai!!!
Molto curiosa questa zuppa; sinceramente non riesco ad immaginarmi il sapore, ma guarda caso ho tutti gli ingredienti in casa, motivo per cui posso provarla stasera stessa!
Alla mia famiglia piace molto. Mi farebbe piacere conoscere anche la tua opinione.
Lo so bene che il mal d'Africa esiste. Dodici anni fa sono stata ad Addis Abeba 10 giorni a prendere mio figlio e da allora sogno di tornarci. E non ho certo frequentato luoghi suggestivi da turisti. Ma un pezzetto del mio cuore è la che mi aspetta.
Ogni tanto cucino qualcosa di etiope, mi sembra un fragile legame con quei luoghi magici e terribili.
Bella la tua zuppa, l'uso del burro di arachidi è insolito e intrigante.
Grazie!
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