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L'Erba del vicino: Metti un kilt a Palermo

by MTChallenge



Se ancora non conosceste questo blog, pliiis-pliiis-pliis mettetelo subito nell’elenco dei preferiti , nell’agenda virtuale, sul comodino reale e fatene un appuntamento fisso: se  poi amate Londra e tutto quello che le gira intorno, sappiate che  non riuscirete più a farne a meno: perchè Edith Pilaff è la voce più divertente e più corposa di tutto quello che succede oggi e che è successo ieri nel mai troppo celebrato universo culinario che si estende oltre la Manica e che sale su su fino alle Higlands e dintorni e che lei ci racconta con arguzia, competenza e humor tutto britannico dalle pagine del suo blog. La lista dei miei debiti di riconoscenza – che va dall’ultimo ristorante vietnamita nell’East al prossimo baby Ottolenghi, fra poco- si allunga oggi con questo suo contributo all’Erba del vicino, tanto più apprezzato quanto del tutto inatteso: le scotch eggs, le uova sode scozzesi avvolte in un ripieno di carne e poi impanate e fritte, che incontrano le arancine e si trasformano in Scotchoncine, in un nome che scivola come uno scioglilingua e in un piatto che dice “provami!”, da qualsiasi regione lo si ammiri. Esattamente come dicono “leggimi!” le sue introduzioni- e come dico “smettila!” a me, che vi sto rubando troppo tempo, per la lettura e quello che ne consegue….

scotchoncine

 Le “scotchoncine” sono le figlie illegittime dello scotch egg e delle arancine siciliane.
Per chi non lo abbia mai assaggiato,lo scotch egg e’ uno snack popolarissimo nel Regno Unito e consiste,essenzialmente,in una polpetta di carne di maiale che nasconde un uovo sodo all’interno.Non si tratta,contrariamente alla credenza popolare,di una specialita’ scozzese,ma di uno sfizio inventato a Londra nella prima meta’ del 700 dal famoso store Fortnum and Mason (nota estemporanea:durante le ultime sommosse studentesche gli studenti non hanno occupato scuole ed atenei,ma hanno bensi’ tentato di occupare Fortnum and Mason.Mica scemi…)

Le arancine non hanno certo bisogno di presentazioni.Palermitani e catanesi se
ne contendono la paternita’ immediata,per quanto un nesso col mondo arabo sia assai probabile.E’ nota la diatriba riguardo al genere degli arancini/arancine ed e’ curioso
notare cio’ che disse Pippo Nicolosi della Pasticceria Svizzera di Catania,nella prima meta’ del 900: “Arancini
sono quelli maschi,col pizzo al ragu’,mentre le arancine sono quelle rotondette,al burro o spinaci”

Le “scotchoncine” che seguono sono un poco piu’ grandi delle classiche arancine,ma
cio’ non e’ cosa cosi’ trasgressiva.Alla fine dell’800 Federico de Roberto,nel suo
romanzo dedicato alla nobilta’ catanese,I Vicere’,menziona le arancine prodotte nel monastero benedettino di Catania,descrivendole “grandi come cocomeri”
(menziona anche pentole capaci di accogliere un intera “sella” di vitello…).
Ma veniamo alla ricetta..

ARANCINE “ALLA SCOZZESE” (SCOTCHONCINE

Per i piselli all’olio:
50-60 gr di cipolla tritata finemente
340 gr di pisellini primavera surgelati
40 gr di olio extravergine d’oliva
300 gr d’acqua,circa
sale
Per il riso:
300 gr di riso arborio
40 gr di burro
900 ml-1 litro di brodo di pollo
1 cucchiaio di prezzemolo tritato
100 gr di prosciutto cotto
sale e pepe

7 uova sode
Per la lega e la crosticina:
300 gr di farina
550-600 ml d’acqua
un generoso pizzico di sale
pangrattato,con un pizzico di sale e di pepe
olio di arachidi per friggere

prosegue qui

5 comments

๓คקเ 27 Novembre 2012 - 19:15

Meravigliose… e con queste Scotchoncine aggiungiamo una nota piccante all'MTC, che di figli ne ha tanti, ma quello illegittimo gli mancava… 😀

Patty 21 Novembre 2012 - 11:04

Detto e ripetuto: adorooooo!
Brava Edith!
Pat

veronica 20 Novembre 2012 - 22:39

ma che mi ero persa ahahhha ma mia devo proporla in pizzeria la chiamero' la bomba di obama ^.^ ihihihi bellissima

Un'arbanella di basilico 19 Novembre 2012 - 21:11

Ciao Ale, con che piacere ho letto i tuoi commenti, tutti e due! E tanto più sono contenta che ti siano piaciute le ricette, anche l'agnello ebraico. E ti sarai accorta che da buona genovese ho il mugugno facile, ma sai com'è, meglio un soldo di meno, ma il mugugno! Ma anche se mugugno per le foto, di una cosa sono certa: che fotograferò sempre quello che poi mangerò, quindi niente piatti finti. E se le foto non saranno una meraviglia, pazienza. Se devo scegliere, scelgo la qualità del cibo 🙂
Bacione

Il Gamberetto 19 Novembre 2012 - 13:03

Ma che fighe! (permettetemi il termine, vi prego :))
Complimenti ad Edith Pilaff..

Eli

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