MTC N. 44 – KNEYDLACH
previous post
Cookie | Durata | Descrizione |
---|---|---|
cookielawinfo-checkbox-analytics | 11 months | This cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Analytics". |
cookielawinfo-checkbox-functional | 11 months | The cookie is set by GDPR cookie consent to record the user consent for the cookies in the category "Functional". |
cookielawinfo-checkbox-necessary | 11 months | This cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookies is used to store the user consent for the cookies in the category "Necessary". |
cookielawinfo-checkbox-others | 11 months | This cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Other. |
cookielawinfo-checkbox-performance | 11 months | This cookie is set by GDPR Cookie Consent plugin. The cookie is used to store the user consent for the cookies in the category "Performance". |
viewed_cookie_policy | 11 months | The cookie is set by the GDPR Cookie Consent plugin and is used to store whether or not user has consented to the use of cookies. It does not store any personal data. |
10 comments
Ann grazie, un post meraviglioso, dettagliato e che spiega benissimo una ricettache non conoscevo, particolare e molto interessante. Mi ispirano, vorrei provare a farli, anche quella versione 'con l'anima'. Fantastica.
Ann, sono così contenta che tu sia tornata! Anche perché questo post diventerà una pietra miglire per MTC! Interessante è dire poco!
semplicemente un post da urlo…
Grazie. Tra la bibliografia, sono particolarmente belli i tre libri di Gil Marks, che prima di essere un food writer e uno studioso di storia della cucina era anche un rabbino, e nei suoi testi fornisce una miriade di informazioni oltre a ricette perfette. Purtroppo e' mancato poche settimane fa. Ma ha lasciato un grande contributo nei suoi scritti.
–Ann
… e questo, è uno scalda cuore…
grazie, Ann!
Jewish comfort food 🙂
Cara Ann, ho letto tutto d‘un fiato questo tuo post da cui ho imparato tantissime cose. È molto interessante la storia di questi kneydlach e ho trovato molto carina la questione del galleggiamento o meno degli gnocchi. Per quanto riguarda la ricetta, mi hai fatto venire voglia di provare entrambe queste versioni, di gnocchi di pane ne ho provati di diversi tipi ma questi proprio mi mancavano 🙂
Grazie per questo bellissimo post e per la foto stupenda che fa venire voglia di sedersi a quel tavolo.
Grazie Mari. Quelli della foto li ho fatti con la prima ricetta che e' quella che uso da sempre. Se provi anche la seconda, nellos crivere "1/2 farina di azzima" intendevo 1/2 cup di farina di azzima. E se puoi prepara il brodo aggiungendo un paio di pastinache perche' donano un sapore leggermente dolce e sono il tratto inconfondibile per una chicken soup Jewish-style.
–Ann
I tuoi post sarebbero tutti da incorniciare.
E da leggere e rileggere.
Felicissima di rincontrarti qui all'MTC!
Grazie,Ann!
grazie a te!
Comments are closed.