727
di Eleonora Colagrosso Burro e Miele
In India le zuppe non esistono perché
non fanno parte della loro cultura culinaria. Ci tengo a specificare che il
famosissimo Dahl, base dell’alimentazione quotidiana, non è una zuppa come
tendiamo a pensare in occidente, ma una sorta di stufato.
La Mulligatawny, possiamo dire, infatti,
che sia unica nel suo genere, poiché non è un piatto indiano tradizionale, ma
una trasformazione di una preparazione indiana per soddisfare la voglia di
zuppa degli inglesi durante l’epoca coloniale, tra il 1858 e il 1947. Anche il
suo nome è una versione anglicizzata delle parole tamil “millagu” che vuol dire
pepe e “thanni” che vuol dire acqua.
che sia unica nel suo genere, poiché non è un piatto indiano tradizionale, ma
una trasformazione di una preparazione indiana per soddisfare la voglia di
zuppa degli inglesi durante l’epoca coloniale, tra il 1858 e il 1947. Anche il
suo nome è una versione anglicizzata delle parole tamil “millagu” che vuol dire
pepe e “thanni” che vuol dire acqua.
Si crede che abbia origini nello
stufato Millagu Rassam, che i cuochi Tamil solevano servire ai britannici e che
loro apprezzavano parecchio. Quando questi cominciarono a chiedere una zuppa, i
cuochi, che non avevano nessuna esperienza con questo genere di portata, non
fecero altro che crearne una versione più acquosa che gli inglesi adottarono
compiaciuti. Quando tornarono a casa,
portarono con loro la ricetta che con il passare del tempo divenne un classico
in tutto il Commonwealth. Oggi ne esistono talmente tante versioni, che è molto
difficile risalire all’originale.
stufato Millagu Rassam, che i cuochi Tamil solevano servire ai britannici e che
loro apprezzavano parecchio. Quando questi cominciarono a chiedere una zuppa, i
cuochi, che non avevano nessuna esperienza con questo genere di portata, non
fecero altro che crearne una versione più acquosa che gli inglesi adottarono
compiaciuti. Quando tornarono a casa,
portarono con loro la ricetta che con il passare del tempo divenne un classico
in tutto il Commonwealth. Oggi ne esistono talmente tante versioni, che è molto
difficile risalire all’originale.
Le ricette più comuni, hanno come
base pollo, verdura, lenticchie, frutta, latte di cocco e naturalmente pepe e
foglie di curry, ma esistono anche diverse versioni vegetariane, come quella
del rinomato chef indiano Sanjay Tumma
che vi propongo qui.
base pollo, verdura, lenticchie, frutta, latte di cocco e naturalmente pepe e
foglie di curry, ma esistono anche diverse versioni vegetariane, come quella
del rinomato chef indiano Sanjay Tumma
che vi propongo qui.
La sua ricetta mantiene
l’acquosità che caratterizzava l’originale, e il risultato finale, malgrado la
presenza delle lenticchie, è parecchio più liquido delle Mulligatawny che siamo
abituati a vedere nei ristoranti indiani d’occidente.
l’acquosità che caratterizzava l’originale, e il risultato finale, malgrado la
presenza delle lenticchie, è parecchio più liquido delle Mulligatawny che siamo
abituati a vedere nei ristoranti indiani d’occidente.
Ingredienti (per 4 porzioni):
- 100 grammi di Ahar Dahl (grosse
lenticchie gialle) - 1 litro di brodo vegetale
- 1 pizzico abbondante di curcuma
- 1 mela
- 1 carota
- 4-5 foglie di curry
- 2 cipolle tritate
- 2 spicchi d’aglio
- 2 cucchiai di ghee (burro
chiarificato) - 1 pezzo di zenzero fresco
grattugiato - 10 granelli di pepe nero
- 1 cucchiaio di garam masala
- 125 ml di latte di cocco
- sale
Cuocere l’ahar dahl a parte,
semplicemente bollito.
semplicemente bollito.
Scaldare il ghee in una pentola e
soffriggere il pepe, lo zenzero, l’aglio, le cipolle, le foglie di curry, la
carota, la mela e la curcuma.
soffriggere il pepe, lo zenzero, l’aglio, le cipolle, le foglie di curry, la
carota, la mela e la curcuma.
Aggiungere il brodo, le
lenticchie, il sale e il garam masala e cuocere per cinque minuti, dopodiché
frullare il tutto. Rimettere il composto ottenuto in pentola e portare a
ebollizione. Correggere il sale se necessario, aggiungere il latte di cocco e
spegnere il fuoco.
lenticchie, il sale e il garam masala e cuocere per cinque minuti, dopodiché
frullare il tutto. Rimettere il composto ottenuto in pentola e portare a
ebollizione. Correggere il sale se necessario, aggiungere il latte di cocco e
spegnere il fuoco.
Si può servire con riso basmati,
cipolle fritte e foglie di coriandolo a parte, o semplicemente così com’è.
cipolle fritte e foglie di coriandolo a parte, o semplicemente così com’è.
1 comment
Adoro tutte le spezie elencate in questa ricetta, ed ho imparato che soffriggerle leggermente ne esalta i sapori in maniera fantastica. Per preparare la mia zuppa ho soffritto lo zenzero ma in maniera dolcissima assieme alla cipolla, coperto con fiamma bassa e retina spargifiamma. Quando ho alzato il coperchio ne è uscita un'esplosione di profumi incredibile! Quindi immagino cosa salterà fuori dal tuo mix di spezie!
Proverò anche questa ricetta, grazie per averla condivisa!!
Comments are closed.