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di Laura Distefano – La farfalla di cioccolato
La pasta alla Norma è uno dei piatti più conosciuti della città di Catania. Non si può dire di aver assaporato la sicilia e Catania senza averla assaggiata. Pochissimi ingredienti solo pomodori, melanzane, ricotta salata e basilico.
Fu dedicato al compositore catanese Vincenzo Bellini e alla sua opera La Norma. Nino Martoglio stesso assaggiando il piatto, la comparò alla bellezza dell’opera di Bellni. La ricetta è quella utilizzata da tutti i catanesi, ci posso essere solo piccolissime varianti, ma siamo pignoli e una norma deve essere fatta a dovere, altrimenti non è una Norma 😀 quindi astenersi da melanzane grigliate!!!
Le varietà di melanzane sono tantissime, in famiglia utilizziamo sempre la tonda Nera, ma è consigliata per la frittura anche la violetta Seta tipica siciliana. L’importante metterla in acqua salata per togliere l’amaro tipico della melanzana.
Per 4 persone
- 2 melanzana tonda Nera
- salsa di pomodoro fresca o in conserva (purchè sia fatta in casa)
- 3-4 foglie di basilico fresco
- Ricotta salata (prodotta da latte di pecora)
- 400g pasta di grano duro corta
Per prima cosa si dovrà preparare una salsa di pomodoro partendo da:
- 1 kg di pomodori maturi (costoluti, ciliegini o datterini)
- sale q.b
- basilico
- 2 spicchi di aglio (ideale quello di Trapani)
Tagliare i pomodori (pomodorini datterini nel mio caso) in due o quattro pezzi. Metterli in una pentola bassa, salateli e lasciate cuocere finchè i pomodori saranno morbidi. Prendete i pomodori e passateli con il passapomodoro (nel caso si voglia una passata di pomodoro, altrimenti continuate la cottura schiacciando i pomodori con una forchetta). Una volta volta ottenuta la passata, mettete in padella un filo di olio EVO e gli spicchi di aglio. Aggiungete la passata e il basilico e fate cuocere finchè la salsa si sarà ristretta. A queto punto potete usarla per condire la pasta oppure metterla in barattoli che farete bollire per fare delle conserve per l’inverno.
Il secondo passaggio importantissimo è quello di tagliare le melanzane (a tocchetti o a fette, diciamo che la tradizione qui lascia libera scelta) metterle in acqua ben salata con un bel peso sopra. Questo servirà a far scaricare l’amaro delle melanzane. Altra chicca sicula, le melanzane non pelatele tutte, lasciate qualche striscia di buccia, oltre a dare sapore, daranno consistenza, e le melanzane fritte non saranno troppo molli, ma ben croccanti. Friggetele in olio EVO e non asciugatele troppo dall’olio, perchè servirà a dare più sapore alla vostra Norma.
Cuocere la pasta (in genere si “cala” la pasta corta come maccheroni, cataneselle, altrimenti dette spaccatelle, o pasta fresca rigorosamente di farina di semola senza uova). Conditela con il pomodoro e le melanzane fritte. Una bella grattugiata di ricotta salata e qualche foglia di basilico.
1 comment
Conosco benissimo questa pasta e le sue origini, ma rileggerle è sempre un piacere.. Anche questa pasta, come quella con le sarde, a casa mia la fa da padrone.. Sono piatti della tradizione siciliana che hanno accompagnato la mia infanzia e continuano negli anni ad arricchire la mia tavola! 😉
Bravissima, eseguita alla perfezione!
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