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La cucina condivisa: la coca de Recapte

by MTChallenge
credits from Simonetta Nepi- Glu.Fri.

Recapte, in catalano, significa “colletta”: vale a dire, una raccolta di beni, di solito denaro, fatta a scopo di beneficenza. E difatti questa Coca nasce proprio da un’iniziativa del genere: una raccolta, di porta in porta, fatta da una comunità povera come quella catalana, per la stessa comunità: ciascuno dava una piccola parte di ciò che aveva- di solito, ortaggi-  per condividere poi tutti insieme il prodotto della raccolta, una focaccia croccante e friabile, che si cuoceva in un unico forno, si distribuiva alle varie famiglie e si consumava agli angoli delle vie, davanti agli spettacoli dei teatri e degli artisti di strada.

Oggi, la Coca de Recapte è stata travolta dagli effetti delle invasioni turistiche, che l’hanno esposta a contaminazioni di vario genere, molte delle quali del tutto prive di aderenza al territorio e alla tradizione: per difenderne l’integrità, sono sorte diverse iniziative, volte al conseguimento dell’IGP,  per fissare una volta per tutte gli ingredienti canonici di questo antico piatto, che col tempo si è arricchito anche di sarde e di salsicce.
Noi facciamo il tifo perchè questo accada presto, unendolo alla speranza che, assieme alla ricetta orginale, si recuperi anche il messaggio che questa focaccia racchiude e veicola- e cioè, che dal poco si può ottenere il molto, se si impara a condividerlo, nel modo giusto e con le persone giuste. Lo fanno ancora oggi per noi Mai e Simonetta, in un post scritto a quattro mani, dall’una e dall’altra parte del mondo, con due ricette, una fedelissima all’originale, l’altra pensata appositamente per i celiaci. E lo facciamo noi dell’MTC, che dei frutti della condivisione siamo ogni mese testimoni sempre più consapevoli e orgogliosi, augurando a tutti la nostra Buona Pasqua!

 

credits from Simonetta Nepi- Glu.Fri.

 

Coca de Recapte (x 3 coques)
di Mai Esteve- il Colore della Curcuma

 Per la base
300 gr. farina
15 gr. di lievito di birra
150 ml. di acqua tiepida
30 gr. di strutto
3 cucchiai d’olio
1 cucchiaino scarso di sale (tipo quelli da caffè)
Per guarnire
2 melanzane
2 peperoni rossi
2 peperoni verdi
1 cipolla grande (o due piccole)
6 aringhe affumicate o sottosale (io fresche)
olio extra vergine
timo
sale q.b.
Sciogliere il lievito dentro l’acqua tiepida insieme al sale. Settaciare la farina e impastarla insieme allo strutto e l’olio, (io ho usato l’impastatrice) pian, piano versare l’acqua con il lievito e impastare fino che la massa è morbida e liscia. Poi lasciare a riposo per almeno 30 minuti fin che si gonfia del doppio di volume.
Lavare le verdure (melanzane e peperoni) a volgerle nella carta da forno o nella stagnola e cuocere nel forno a 180 C° fino quando sono cotte e ben morbide. Levarle dal forno, toglierle dalla carta stagnola e a volgerle nella carta da giornale. Così sarà molto più facile spellarli, vedrette che praticamente la pelle va via da sola. Se non avete carta da giornale lasciatele dentro la stagnola e copritele con un canovaccio.
Togliere la testa e la cosa alla aringa/sarda, lavare bene, scuammarle perfettamente e togliere le lische e le spine, in modo di poterle dividere a metà (due per ogni coca, que aperte diventano 4strisce)
Pelare la verdura e farla a striscioline. Sbuciare la cippola e affettarla molto sottile.
Rimpastare la pasta velocemente, dividerla in 3 pezzi e tirarle. la forma della coca deve essere allungata e non rotonda. Condire intercalando gli ingredienti, salare e condire con un pizzico di sale in filo d’olio e timo a piacere. informare a forno già caldo per 25/30 minuti, fin quando la aringa/sarda è cotta e la coca comincia ad essere dorata.

Impossibile resistere ad assaggiarla appena uscita dal forno … impossibile non finirla subito!

nota:

Se volete provare con le aringhe sotto sale (mi riferisco a quelle grosse) lavarle per bene e poi lasciarle a bagno nel latte per qualche ora in modo che si amorbisicano e risultino meno salate. Il latte non buttarlo, potete usarlo per una salsa!

 
LA COCA DE TRAMPO
Simonetta nepi- Glu. Fri

credits from Simonetta Nepi- Glu.Fri.

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La coca come ben racconta la Mai é il pane piatto e croccante farcito con le verdure típico della cucina catalana, che emigra anche verso le Baleari e crea una cucina mista con delle peculiaritá tipiche delle isole che ovviamente esaltano gli ingredienti locali,come nel caso della caldereta de langosta che nasce dall’abbondante presenza (una volta) di aragoste nel mare che circonda Menorca.
La legenda vuole che anche la maionese sia nata a Menorca, grazie all’assedio ai francesi a Mahon e un cuoco del maresciallo Duca de Richelieu fece della scarsitá (uova, olio e sale) una delizia. Ma questa é solo, appunto, una legenda.
Vi lasciamo anche la versione gluten free della coca con uno dei condimenti típici dell’isola.
E’ un mescolanza di pomodoro, peperone verde (menorquino, che é lungo e stretto), cipolla menorquina (que é bianca e dolce), sale e olio.
Trempar” é una combinazione di mescolare, girare, unire e condite e con questa sequenza si realizza il trampoó.
Attualmente ci sono altre varianti di trampó con patate e altri ingredienti, ma il trampó originale é solo di cipolla, peperone verde e pomodoro tagliati a cubetti non troppo piccoli e conditi con sale e olio.

Ingredienti:

Trempó
  • 2 pomodori
  • 1 peperone verde
  • 1 peperone rosso (non é previsto nella ricetta originale del trampó..ma licencia poética dato che non avevamo il peperone originale..)
  • 1 cipolla grande bianca
  • 2 cucchiani di sale
  • 100 gr di olio d’oliva
  • 1 cucchiano di pimentón dolce
Pasta
50 gr di olio d’oliva
50 gr di strutto
180 gr di acqua
50 gr di lievito di birra
1 cucchiano di sale
½ cucchiano di zucchero
300 gr di farina senza glutine (ho usato MIX B Schar)*
*Note sulle farine senza glutine: si indica la marca perché ogni mix di farina ha una formulazione e un gusto diverso e si comporano in modo differente. E’ importante quindi indicare quale farina é stata usata.
Tagliare le verdure a dadini e condirle con olio, sale e pimentón e metterle da parte (per chi ha il Bimby, mettere tutte le verdure bel boccale, 3’’ vel. 4).
Sciogliere il lievito dentro 50 ml di acqua tiepida e lo zucchero.
Settaciare la farina e impastarla insieme allo strutto e l’olio, pian, piano versare l’acqua con il lievito. Unire l’acqua restante con il sale poco alla volta sino a ottenere un impasto appiccicoso ma compatto
Stendere l’impasto su una placca da forno rettangolare aiutandosi con una spatola fino a ottenere una superficie sottile. Lasciar riposare sino a che raddoppi di volume. E’ un pane piatto, quindi stendere bene la pasta.
(Per chi la il Bimby: mettere nel boccale l’olio, lo strutto e 150 ml di acqua: 1’ a vel 2, 37 gradi.
Poi unire il lievito, la farina, il sale e lo zucchero: 30’’ vel. 6.
Aggiungere altri 30 ml di acqua se l’impasto é molto secco, debe essere piuttosto appiccicoso: 15’’ vel 6.
Trasferire l’impasto nella placca).
Accendere il forno a 180 gradi.
Condire la pasta della coca con il trampó usando anche il liquido che si sará formato, spargere bene le verdure su tutta la superficie e infornare in forno caldo per 30 minuti, sino a che la pasta sia dorata….
Poi provate a smettere di mangiarla..
Si conserva bene se appena fredda si avvolge in una pellicola per alimenti.

2 comments

Edith Pilaff 31 Marzo 2013 - 11:59

Eccola!Mi piace la versione con licenza poetica!
Certo,non disdegnerei mica l'altra….
Ancora grazie per queste bellezze.

grEAT 31 Marzo 2013 - 7:58

di stravolgimenti e contaminazioni ne abbiamo fin sopra dei capelli…. a volte una frenata conservatrice è necessaria anzichè una spinta innovativa di troppo!!!!!
felice Pasqua.

irene

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