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credits: Katia Baldrighi- Pappaecicci |
Ricordate quello che si diceva qualche giorno fa, a proposito delle innovazoni introdotte dai Romani nella cucina spagnola? E cioè, che furono proprio i nostri comuni antenati a movimentare una dieta ricca di cibi ma povera di fantasia, con la loro passione per le sperimentazioni, per gli abbinamenti estrosi, per i sovvertimenti di abitudini che, se ancora non erano state irrigidite in regole, erano comunque soggette alla legge del codice non scritto- e proprio per questo ancor più immutabili? Ecco: questo pollo con i gamberi risale proprio a quel periodo, almeno nella sua concezione orginale. La ricetta che è stata seguita è più recente e prevede l’introduzione del pomodoro, ingrediente indispensabile per fare da ponte fra i sapori della terra e quelli del mare, ma la concezione è antica- e ci riporta ad una cucina in cui il km zero era la normalità: di qui l’aia, con quei polli che furono la spina dorsale dell’alimentazione antica e moderna, trasversale a tutte le tavole, dei ricchi e dei poveri, dei contadini e dei signori; di là il mare, il cui sfuttamento fu praticato in tempi remoti, con tecniche che si perfezionarono molto velocemente, molte delle quali sono rimaste le stesse, per secoli. Per la pesca dei gamberi, di cui erano ricchi i fondali spagnoli, si usavano reti a maglie molto fitte, utilizzate anche per il pesce di taglia piccola, l’unica in grado di poterli catturare. I più ricchi, neanche a dirlo, li facevano allevare in casa, in vasche che furono le antesignane delle nostre piscine (e l’etimologia non inganna: piscina da piscis, pesce, non da “riccone svaccato ai bordi, con patacconi d’oro sul petto villoso”): ma già allora si organizzavano battute di pesca in Africa o in Spagna per recuperarne in grande quantità. In più, si credeva che fossero afrodisiaci (qualcuno sostiene addirittura che fosse il loro sangue, a scatenare la passione), il che ne giustifica l’abbondante utilizzo, sia nei banchetti privati che in quelli ufficiali, organizzati per celebrare i trionfi dei vari imperatores. Insomma, a farla breve: di ragioni per sperimentare questo nuovo modo di preparare il pollo ce ne sono a iosa. Manca l’ultima, e cioè che, a dispetto della singolarità dell’abbinamento, è un piatto che convince, dal primo all’ultimo boccone, scarpetta included…
Pollo ai gamberi
credits: Katia Baldrighi- Pappaecicci |
Iniziamo dicendo che è una ricetta semplicissima, ma che ha un gusto inimmaginabile. Nessuno in casa ci scommetteva una lira che sarebbe piaciuta! Hanno arricciato il naso all’inizio e si sono leccati i baffi facendo la scarpetta alla fine!
Grande ricetta, unico inconveniente? Si sporcano un po’di stoviglie ma ne vale assolutamente la pena.
Ingredienti
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Un pollo intero già lavato, strinato e tagliato in pezzi
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10 gamberi freschi con tutto il carapace
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Uno scampo per ogni commensale
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2 carote grandi
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3 cipolle dorate
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2 spicchi d’aglio
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200ml di olio evo circa
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Un bicchierino di Brandy
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2 cucchiaini di dado home made (meglio se di pollo)
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Sale e pepe qb
Ecco come ho proceduto
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In un tegame ho fatto sigillare il pollo precedentemente insaporito con sale e pepe (ben lavato e strinato) con un olio evo e uno spicchio di aglio in camicia, il mio pollo era grossino e a pezzi, dunque ho proceduto in due trance. Mano a mano che i pezzi erano pronti li ho tolti dal tegame e messi in una pirofila coperta con carta stagnola intanto che procedevo con i restanti.
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Quando tutto il pollo è stato sigillato ho aggiunto nello stesso tegame ancora un po’ di olio evo e ho messo a saltare anche i gamberi e gli scampi con tutto il carapace, successivamente li ho tolti e messi da parte come ho fatto per il pollo, in un’altra pirofila ben coperta.
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In un altro tegame, stavolta antiaderente ho messo a soffriggere le carote, le cipolle, uno spicchio di aglio e i pomodori, precedentemente tritati nel mixer non troppo fini) con abbondante olio evo (100ml circa) li ho lasciati ben appassire per 5/6 minuti.
credits: Katia Baldrighi- Pappaecicci -
Ho preso un tegame (sarebbe meglio di coccio, ma io di così capienti non ne posseggo) di acciaio sufficientemente grande per distribuirvi i pezzi di pollo, i gamberi nel modo più disteso possibile, (con tutto l’olio di cottura, che ovviamente conterrà tutti i sapori) li ho cotti a fuoco lento e quando sono stati ben caldi ho irrorato con il brandy, e, dopo qualche minuto, quando il brandy è evaporato, ho aggiunto il soffritto e ho coperto con acqua bollente e un paio di cucchiaini di dado home made.
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Ho lasciato cuocere coperto per circa 30 minuti (ma dipende da quanto sono grandi i pezzi di pollo, meglio se controllate la cottura con una forchetta), ho sgusciato qualche gambero e ne ho lasciati altri con il guscio per la presentazione
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ho servito in piccoli tegami di coccio mettendo in modo equilibrato il pollo, i gamberi e distribuendo la salsa di cottura nappando le carni (non ho ritenuto necessario filtrarla visto che la consistenza era decisamente piacevole), ho accompagnato il tutto con un paio di fette di pane ai cereali tostato e sfregato con aglio fresco.
Ps la ricetta prevedeva le mandorle ma io le avevo preparate e quando ho messo a tavole le belve erano talmente affamate che le ho scordate! spero non inficino il risultato!
Katia Baldrighi- Pappaecicci
4 comments
Oh ma che buono!!!!! da provare ^_^ baciii
caspita che bello vedere il mio pollo qui!! :)) e soprattutto brave, brave, io non avevo trovato nessun cenno storico!! mi è piaciuto tanto partecipare spero di farcela anche i prossimi mesi!! 🙂
Una ricetta da provare, devo dire che la cucina catalana mi ha letteralmente conquistata!
Bellissimo piatto, brava Katia 🙂
oh mamma che goduria.. servita in quelle ciotole di coccio poi, una meraviglia! da fare.. assolutamente.. quella salsina me la sognerò per tutto il giorno!
baci
luisa
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