
Confesso che, appena ho visto la copertina dell’ultimo libro di Tom Parker Bowles ammiccare dalle vetrine delle librerie londinesi, ho immediatamente pensato che, stavolta, gli fosse piaciuto vincere facile. Essere il figlio di Queen Camilla e scrivere una raccolta di ricette della Corona, intendo dire, potrebbe suonare come un maldestro tentativo di approfittare di una serie di vantaggi preclusi ai colleghi, dalla consultazione dei ricettari di famiglia all’esperienza sul campo, fatta di colazioni, pranzi, cene e afternoon tea, condivisi con i membri della Royal Family.
In realtà, Tom Parker Bowles non ha bisogno di questi mezzucci: la sua carriera di pluripremiato critico gastronomico sgombra il campo da qualsiasi malignità e, semmai, arricchisce la sua ultima fatica di uno spessore che sarebbe mancato ad un semplice “figlio di”. Anzi: alla luce dei suoi scritti precedenti, molti dei quali rivolti a un recupero delle genuine tradizioni britanniche, Cooking&The Crown appare come il tassello naturale di un approfondirsi della ricerca del nostro che, dai piani bassi, si sposta felicemente ai piani alti di una aristocrazia che appartiene di diritto al patrimonio culturale della Gran Bretagna: perché, diciamocelo, che cosa c’è di più intrinsecamente britannico dell’aristocrazia? E chi meglio di Tom Parker Bowles, oggi, potrebbe raccontarci l’evoluzione di questa cucina, con un focus sulla contemporaneità che ci mostra una attenzione diversa a ciò che si porta in tavola, a dove lo si coltiva, a come lo si cucina, rendendo la tavola di Buckingham Palace e dintorni un manifesto di uno stile nuovo, che non ha avuto paura di rinnovarsi, accettando il guanto delle sfide del presente.
Preparatevi dunque a tante sorprese, perché questo è un libro che intriga, interessa, avvince, senza perdere di vista la cucina: le ricette scelte dalle signore di #Cook_my_Books si sono rivelate infallibili e anche per questo non vediamo l’ora che arrivi domani, per iniziare a proporvele.
E God save the King, anche a tavola!
INSALATA DI TROTA BOLLITA E SCAMPI

Presumo che saremo in tanti a ricordare la cerimonia dell’incoronazione di Re Carlo: chi c’era, come la sottoscritta, la associa alla più solenne infradiciatura degli ultimi 20 anni (ombrelli chiusi e pioggia battente, un’accoppiata micidiale), oltre a un’atmosfera sospesa, propria di chi non era ancora pronto ad affrontare un nuovo capitolo, dopo un distacco cosi doloroso dal precedente. Oggi, ne sono certa, sarebbe tutto diverso: sia Carlo che Camilla hanno saputo conquistare i loro sudditi, proponendo sin dal primo giorno il loro stile, diversissimo da quanto mai visto sinora ma, nello stesso tempo, rispettosissimo della istituzione che incarnano e della tradizione di cui rappresentano l’ultimo anello. Ma all’epoca, era tutto ancora da scrivere e l’incertezza aveva dato la stura a critiche, più o meno fondate. Non a caso, nell’introdurre questa insalata, uno dei piatti del menu di quel giorno, Tom Parker Bowles parla apertamente di sollievo: la tensione palpabile, al mattino, si era finalmente sciolta a pranzo, una volta verificato che tutto era andato nel migliore dei modi possibili e tutti avevano potuto dedicarsi alla parte più conviviale, iniziando proprio da questa insalata. Trota salmonata con aragoste (o scampi o gamberi, a seconda di quello che preferite), uova dal tuorlo ancora fondente, pomodori, fagiolini e le foglie tenere del soncino, irrorate con una semplice vinaigrette agli agrumi. La pesca è biologica, le verdure sono quelle dell’ orto di Highrove e se la forma è quella di un piatto raffinato, la sostanza garantisce soddisfazione anche ai palati più critici o più esigenti. Come dire, un anticipo di quello che sarebbe stato il nuovo corso della monarchia: e non poteva esserci auspicio migliore.
PUOCHED TROUT AND LANGOUSTINE SALAD da COOKING&THE CROWN di Tom Parker Bowles, dagli scaffali di #Cook_my_Books alla tavola di @profumicolori
RICETTA QUI
LA ZUPPA DI POLLO DELLA REGINA CAMILLA
di Susy May

Non ho mai nascosto la mia simpatia per l’attuale Regina, almeno da quando ho iniziato ad interessarmi di faccende reali- ossi dopo la tragica morte di Diana. Confesso che, fino ad allora, la monarchia britannica faceva parte di un patrimonio storico che non mi apparteneva e, da fiera mazziniana quale sono, guardavo a tutte queste manifestazioni con un mix di divertimento e di snobismo. Ma nel momento in cui gli scenari hanno perso tutto il loro glamour per diventare teatro di una crisi istituzionale , l’asticella del mio interesse si è alzata: e ora, mi son detta, come se la caveranno? Alla grande, sarebbe stata la risposta del tempo a venire, inclusa quella recentissima di una Regina che, in patria, ha saputo ribaltare il più granitico dei giudizi negativi, parlando il linguaggio che piace agli Inglesi, quello del basso profilo e del tanto lavoro, unito ad una immagine che non ricorre a filtri o ad altre diavolerie dei giorni nostri. Camilla è quello che vediamo, non quello che ancora qualcuno si ostina a vedere: una donna colta e spiritosa, amante del giardinaggio e della lettura, che ha subito in silenzio le ondate di odio che le sono state riservate (colpevole o meno, se le è prese tutte, e pure con gli interessi, e senza mai reagire) e, sopra ogni cosa, capace di rendere felice l’uomo che l’ha amata dal primo giorno della loro amicizia e che, ancora oggi, non fa mistero della sua felicità. Delle faccende più importanti, sarà la Storia a render conto: ma nel mio piccolo, quello che più mi piace della nuova Regina (oltre allo strepitoso book club su Instagram, che seguo adorante dal primo giorno) è questo suo essere cosi intrinsecamente inglese, nei modi e nei gusti. Leggere ora, nel libro di Tom, che il punto fermo delle sue cene è il brodo di pollo, ecco, non solo non mi stupisce, ma me la rende ancora più simpatica.
E azzardo che lo sarà a tutti gli estimatori di questo piatto, vista la bontà del risultato!
QUEEN CAMILLA’S KITCHEN SOUP da COOKING&THE CROWN di Tom Parker Bowles, dagli scaffali di #Cook_my_Books alla tavola di @coscina_di_pollo
RICETTA QUI
CORONATION CHICKEN SANDWICH & WELSH TEABREAD
CORONATION CHICKEN SANDWICH
di Tina Tarabelli

WELSH TEABREAD
di Vittoria Traversa

A good tea is a great thing, conclude soddisfatto Tom Parker Bowles dopo aver introdotto l’intermezzo più amato dall’aristocrazia inglese, l’afternoon tea. Dai fasti vittoriani fino ai nostri giorni, il rito del tè pomeridiano continua a celebrarsi con una regolarità quasi rituale che include, naturalmente, anche il menu. Tre momenti, di solito serviti contemporaneamente su un’alzatina a tre piani, con i finger sandwiches in basso, gli scones con la clotted cream e la confettura di fragole nel mezzo e un assortimento di dolci, di solito piccola pasticceria negli hotel e pound cake o teacake nelle case, da gustarsi secondo un ordine prestabilito, dal basso verso l’alto- e guai a sgarrare.
Potremmo stare a parlarne per ore ma, stavolta, meglio soffermarci sulle curiosità del Palazzo: per esempio, lo sapevate che la Regina e il Principe Filippo prendevano il tè tutti i giorni? E che mangiavano gli scones cosi, senza farcitura? E che, fra le praline, le preferite erano quelle della Leibniz, al cioccolato? E che, fra le torte, la preferita era un pan di Spagna, sempre al cioccolato? Il menu di Carlo & Camilla è altrettanto ricco, specialmente se ci sono ospiti golosi come lo stesso Tom che confessa di essere golosissimo dei loro sandwiches, al punto di farne scorpacciate ogni volta.
Non a caso, il suo libro ospita una discreta collezione di ricette di questi piccoli tramezzini, fra cui quelli al Coronation chicken costituiscono una delle immancabili presenze della tradizione (assieme al salmone, all’uovo strapazzato col crescione e, naturalmente, ai famigerati cucumber sandwich, al cetriolo): accanto a questi, le signore di #Cook_my_Books hanno deciso di offrirvi una fetta di Welsh Teabread, una antica torta gallese, ricca e profumata, fragrante e morbida appena sfornata ma ottima anche qualche giorno dopo, sottoforma di fette tostate e spalmate con un velo di burro.
CORONATION CHICKEN SANDWICHES e WELSH TEABREAD, da COOKING & THE CROWN di Tom Parker Bowles, dagli scaffali di #Cook_my_Books alla tavola di @tartetatina e @vittoriatraversa
RICETTA QUI di Tina Tarabelli
RICETTA QUI di Vittoria Traversa
TROTA ALLA MUGNAIA

… e lo so che ci saremmo aspettati la sogliola, secondo la migliore tradizione francese, per altro quella seguita nelle cucine dei piani alti. Invece, ad essere cucinata praticamente nello stesso modo, con gli stessi ingredienti e addirittura lo stesso nome, è la più umile trota. La ragione è presto detta e va ricercata nella passione per la pesca del Principe Filippo che annoverava anche una riserva personale, un piccolo lago nel parco di Balmoral, pieno zeppo delle trote più pregiate. Era un uomo generoso, sempre pronto a rifornire di pesci le tavole degli amici anche se, aggiunge Tom a margine, ci sarebbe voluta una buona dose di coraggio a pescarle senza il suo permesso. Ma visto che, ad oggi, non risulta che le celle reali abbiano ospitato ladri di trote, possiamo felicemente passare oltre, fino alla descrizione del piatto. Che, come si diceva all’inizio, altro non è se non una trota infarinata e cotta in uno spumeggiante burro che, a fine cottura, si trasforma in una salsa profumata al prezzemolo e limone. Una preparazione semplice ma di gran classe che presuppone una materia prima di qualità: una trota fario sarebbe perfetta e se non potete avventurarvi con la canna fino a Balmoral, chiedete comunque al vostro pescivendolo di fiducia. Saprà consigliarvi per il meglio
TROUT MEUNIERE, da COOKING & THE CROWN, di Tom Parker Bowles, dagli scaffali di #Cook_my_Books alla tavola di @cominciamodaqua
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MANGO MELBA

Forse non tutti sanno che la Pesca Melba, il dessert ideato da Escoffier in onore della famosa soprano Nellie Melba, sia nato a Londra, forse nelle cucine del Carlton o del Savoy. D’altronde, i concerti trionfali della cantante avevano avuto come scenario la Royal Opera House di Covent Garden, frequentata con regolarità anche dallo stesso Escoffier che restò estasiato dall’esibizione della Melba nel Lohengrin di Wagner. Da qui, la decisione di renderle omaggio con un dolce dalla forma elaborata, come lui stesso ricorda nelle sue memorie: «Ripensando al maestoso cigno mitico che apparve nel primo atto del Lohengrin, le feci servire, al momento opportuno, delle pesche disposte su di un letto di gelato alla vaniglia, all’interno di una coppa d’argento incastrata tra le ali di un superbo cigno scolpito in un blocco di ghiaccio e ricoperto da un velo di zucchero filato.
L’effetto prodotto fu sorprendente e la signora Melba si mostrò estremamente colpita dalla mia attenzione. La grande artista, che di recente mi è capitato di rivedere all’Hôtel Ritz di Parigi, mi ha ricordato la serata delle famose “pesche al cigno”
Va da sé che, appena Escoffier se ne tornò in Francia, gli Inglesi si diedero da fare per semplificare il dessert (e sorvolo su quello che mi è toccato vedere, anche in tempi piuttosto recenti: mi limito a dire che mai sono stata cosi felice di poter accampare come pretesto la mia antica allergia alle pesche, per evitare il supplizio). Anche Queen Camilla non è stata immune dalla tentazione, tanto da spingersi addirittura a sostituire il frutto protagonista con il mango: il risultato, comunque, è assolutamente convincente, complice anche una presentazione sontuosa, quale si conviene ad un commiato dalla tavola regale.
lo stesso che diamo ai nostri lettori, nella speranza che questo tour nelle cucine della Corona vi abbia divertito, come è capitato a noi.
L’appuntamento è a lunedi prossimo, con il nuovo libro di #cook_my_books !
MANGO MELBA da COOKING&THE CROWN, di Tom Parker Bowles, dagli scaffali di #cook_my_books alla tavola di @giuliffa
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BURGER DI SALMONE CON UOVO IN CAMICIA E SALSA OLANDESE

Una delle pietanze preferite dalla Regina Elisabetta II
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BAVARESE AL CIOCCOLATO

La ricetta della bavarese al cioccolato che ci presenta Tom Parker Bowles è di Gabriel Tschumi, nativo della Svizzera di Wiedlisbach, che servì come chef ben tre monarchi britannici: la regina Vittoria e i re Edoardo VII e Giorgio V.
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ROTOLO SVIZZERO

Il rotolo svizzero, che ci propone l’autore, è una ricetta di Mildred Dorothy Nicholls che entrò in servizio a Buckingham Palace come settima cameriera di cucina nel 1908 e se ne andò nel 1919 come terza cameriera di cucina. Lasciò un libro di ricette manoscritto, conservato nell’Archivio reale di Windsor.
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DUBONNET DELLA REGINA MADRE

Questo era un cocktail molto apprezzato sia dalla defunta Regina Elisabetta che dalla Regina Madre, sorseggiato prima di pranzo. Ha una miscela emozionante di sapori dolci, amari e vagamente erbacei.
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MOUSSE DI TROTA AFFUMICATA

Una mousse creata appositamente dall’executive chef Stéphane Pacoud del ristorante Bellamy’s a Mayfair, che era uno dei ristoranti preferiti della defunta regina Elisabetta, di proprietà di Gavin Rankin.
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GOUJONS DI PESCE CON SALSA TARTARA

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ETON MESS ALLE FRAGOLE

Menzionato per la prima volta nel 1893 dallo storico Arthur Beavan, l’Eton Mess prende il nome dall’Eton College, luogo in cui si presume essere ideato. Ma l’autore dice che, pur avendo frequentato questo College, non ne ha mai visto alcuna prova.
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UOVA AL FORNO IN COCOTTE

Tom definisce questo piatto così: “Le oeufs en cocotte, sono da sempre un punto fermo della tavola reale, dalla regina Vittoria ai giorni nostri. Il duca di Windsor ne era un fan particolare. Era anche uno dei piatti preferiti della mia infanzia”
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POMMES ELISABETH
di Katia Zanghì

Le Pommes Elizabeth sono un piatto classico del repertorio reale, che gli chef di Buckingham Palace di Mark Flanagan hanno “adattato alla defunta regina”. Si tratta di una semplice crocchetta di patate con spinaci cotti al centro, a forma di “pera” in modo che “si ergano con orgoglio nel piatto quando vengono presentati”
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POTAGE PARMENTIER

Il “Potage parmentier” è una zuppa di patate e porri così cremosa che conquista con la sua raffinatezza e il suo sapore delicato.
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