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IL DIARIO DI LADY JULIET

by Alessandra

C’era una volta la rubrica di galateo… e la mia generazione la ricorda bene. In certi casi, c’erano addirittura i libri (il più bello era quello di Brunella Gasperini, ma lo si leggeva tutte di nascosto, perchè troppo moderno e trasgressivo), ma l’educazione alle buone maniere era un appuntamento a cui nessuna rivista si sottraeva. Da anni non va più di moda e i risultati li abbiamo sotto il nostro naso, ogni volta che vediamo tavole male apparecchiate, tovaglie stropicciate, menu scombinati, per tacer della sostanza che un tempo dava un senso ad ogni forma, rendendola una testimonianza di eleganza e di stile.

Da qui, l’idea di riprendere questo spazio e di farlo, però, in forma di gioco, affidandolo ad una pagina del diario della nostra lady Juliet e lasciando ai nostri lettori il divertimento di mettere in evidenza tutto quello che “non si fa”. Lo spazio per le vostre risposte è nei commenti qui sotto, mentre le  soluzioni, al solito, nel prossimo numero…

 

Dal diario di Lady Juliet

Caro diario,

Oggi pomeriggio siamo state invitate al primo tè dell’anno.

La mamma era un po’ dubbiosa, perchè inaugurare la stagione con un tè dalla Contessa di Castelletto significa rischiarsi la polmonite, perché il salone è tutto uno spiffero e i caloriferi sono ornamentali, ma alla fine abbiamo deciso di andare.

L’invito era alle 5 e ci siamo presentate puntuali alla porta della nostra ospite.

Lei era pronta ad accoglierci, sfoggiando i soliti tre giri di perle ed i nuovi parenti poveri (prendere nota: la povertà deve essere tornata di moda, ormai ce l’hanno in tutte le famiglie).  Oltre a loro, c’erano la Arciduchessa della Foce, la Marchesa di Oregina, la Duchessa di Marassi e la Baronessa di Pontedecimo. La Viscontessa di Bolzaneto, invece, era bloccata in carrozza da uno sciopero dei treni e aveva mandato un messo, per avvisare del ritardo.  Nessuna notizia, invece, della Principessa di Albaro

“Arriverà” ha commentato la Contessa di Castelletto, facendoci accomodare in salotto.

“Purtroppo”, ha aggiunto la Baronessa, a voce non cosi bassa da non poter essere udita.

Il tavolino da tè era ingombo di scatole, nastri e carte da regalo e i primi minuti della conversazione sono stati dedicati a commentare gli omaggi ricevuti. Erano tutte molto ciarliere e loquaci, a parte la mamma che è stata in silenzio, per tutto il tempo. (prendere nota: se proprio si devono riciclare i regali, è bene accertarsi che non siano presenti quelli che te li hanno fatti).

Nel frattempo sono arrivate le due ritardatarie  e si è potuto finalmente servire il tè, quando ormai le cinque erano passate da un pezzo.

Tempo un minuto e sembrava di stare al circo, con tutte le signore impegnate a fare le acrobazie fra tazzina, piattino, cucchiaino, tovagliolo, piattino da dessert, “passami lo zucchero”, “ci vuoi del limone” “io lo prendo all’inglese con un po’ di latte“. La Viscontessa ha risolto il dilemma lasciando il cucchiaino nella tazza, la Baronessa rifiutando il piattino da dessert e pucciando i biscotti nel tè, mentre la padrona di casa non faceva che ritirare tutte le bustine (prendere nota: al prossimo invito al tè della Contessa, inventarsi una scusa per dire di no).

Devo dire, però, che a parte la solita scatola chiusa dei fondant di Romanengo (deve essere una tradizione genovese, quella di mostrarla agli ospiti senza aprirla, noi ne abbiamo una chiusa dal lontano 1972, per dire), la Contessa ci ha ricevute nel suo solito lusso: la teiera d’argento, i tovaglioli di lino, la torta della sua domestica, che sono anni che chiediamo invano la ricetta, persino lo zucchero di canna, oltre allo zucchero bianco.

La conversazione è filata via liscia, fra racconti delle feste e programmi per la stagione, almeno fino a quando  la Arciduchessa della Foce ha chiesto come mai non fosse stato servito anche il suo pandolce.

Lo fa ogni anno, con le sue mani, e lo regala a tutte le amiche. E’ un dono davvero prezioso, visto che torna sempre utile come fermaporte o zeppa per i tavolini e noi le siamo sempre molto grate. Lo stesso ha detto la Contessa di Castelletto (che le era grata, intendo) e si è anche complimentata per quanto fosse buono, rammaricandosene di non poterlo offrire perchè non ne restava più neppure una briciola. Purtroppo, in quel preciso istante  la parente povera ha rovesciato la sua borsa ed il pandolce è finito per terra, davanti a tutti. La Contessa, rossa dall’imbarazzo, ha balbettato che era talmente buono che voleva che anche la parente lo provasse e forse avremmo potuto chiuderla lì se la   Principessa di Albaro non avesse  commentato che non è certo dandogli da mangiare delle prelibatezze che impareranno a risollevarsi dalla povertà. Al che, la Contessa di Castelletto ha replicato che in effetti quelli di Albaro possono permettersi di dare consigli, visto che se la ricordano bene, la povertà, ma sentire per due volte di fila questa parola è stato veramente troppo, per tutte. 

Ognuna ha recuperato le proprie cose e se ne è andata, in tutta fretta.

Intanto, i biglietti di ringraziamento si mandano comunque il giorno dopo…

Quali sono gli strappi alle regole del galateo previsto per il Tè delle Cinque raccontati da Lady Juliet?

Prova ad elencarli qui sotto!

La soluzione, nel prossimo numero….

25 comments

Leila 13 Gennaio 2018 - 18:00

parenti poveri … noblesse oblige …. gli strappi alle regole li attendo, non vorrei rivelare il galateo tutto personale che accompagna il servizio da the con giro di oro zecchino da competizione 🙂 🙂
P.S. Mi fate morire !!

MANU 12 Gennaio 2018 - 22:17

Non mi intendo di galateo SOPRATTUTTo dell’ora del te, ma alcune cose oltre a quelle dette sopra che ho letto con interesse mi sono sembrate strane

1- la padrona di casa non deve fare commenti di sprezzo verso persone che non sono presenti e soprattutto facendosi sentire

2- se non si può andare da chi ci ha invitato è buona norma avvisare prima che scocchi l’ora per non far aspettaRE inutilmente
3- per me nelle zuccheriera dovrebbero esserci le zollette è una pinzetta per poterle prendere
4- non bisogna mettere in imbarazzo la padrona di casa facendole notare che non è stato servito il proprio dolce, ma allo stesso tempo la padrona di casa deve aprirli e offrire tutti non solo alcuni

Articolo splendido che ironicamente mette in RIsalto CERTi comportamenti sbagliati

Giuliana 12 Gennaio 2018 - 19:40

non ne so niente di come si serve o non si serve il tè, essendo io una che vive a caffè. Ma mi son divertita tantissimo immaginando tutto raccontato dalla voce di lady Juliet! Fantastica lei e i personaggi!

Mapi 12 Gennaio 2018 - 19:38

Non sono ferrata né in galateo, né tantomeno nel tè delle 5 e ho letto con ammirazione i commenti delle altre.
Aggiungo una nota sul riscaldamento: non inviti gente da te per farla ammalare in un salone PIENo di spifferi e con i caloriferi spenti.

Alessandra 13 Gennaio 2018 - 1:42

benvenuta nei quartieri alti della genova bene 🙂

CorradoT 12 Gennaio 2018 - 18:11

PRIMA si versa il latte, POI si aggiunge il tea.
Lo zucchero (Bianco e in zollette) è tollerato, ma sarebbe roba da continentali.

Francesca lanuova 12 Gennaio 2018 - 14:31

E allora via ‘SPUTTANIAMOCI’ (come sono bon ton Io) così, PUBBLICAMENTE:
1)so che dato un invito ad una tal ora sarebbe buona creanza arrivare con un minimo anticipo, 15 minuti CA(ciò detto se vi invito a casa mia e arrivate in anticipo io vi Fulmino, SAPEVATELO)
2) anche una plebea in odor di povertà like me, plebea ma poliglotta, inorridirebbe davanti ad un unico cucchiaino, ciascuno deve avere il suo in più deve esserci un cucchiaino per ogni zuccheriera che per altro credo dovrebbe contenere solo ZOLLETTE(anche se L’occupante lato dx del letto sostiene che le zollette vadano offerte solo ai Cavalli)
3)i regali devono essere aperti successivamente è una questione di sensibilità da parte di chi riceve nei confronti di chi dona. Si ringrazia il giorno successivo, non oltre e non prima
4)al contrario omaggi che si possono mangiare vanno aperti subito e offerti agli ospiti
5)non si parla di politica, di sesso, di religione così come non si parla Mai di povertà, ricchezza o difetti dei presenti
6)il té si serve in foglie
7)soprabiti e cappotti li raccoglie e riconsegna la padrona di casa
8)mai e poi mai si va via di corsa

L’articolo è favoloso, ironico, Intelligente!

Marina 12 Gennaio 2018 - 14:17

E dunque:
1) si arriva con un po’ di anticipo. POco eh!
2) tavolino da tea ingombro di regali????!!! NO! Usi un altro piano d’appoggio
3) no zucchero sfuso ma in zollette
4) no inzuppo di qualsivoglia COSA! Che ovvove!
5) no al piattino da DESSERT a meno che le OSPITI non ABBIANO modo di POGGIAre la tazza. Altrimenti si offrono piccoli dolci (o tartine salate). Se il tea viene servito su tavola apparecchiata all’uopo (mi piace scrivere sta PAROLA mi fa sentire figa😂) allora è tutta un’altra storia
6) bustine da tea?! OVVOVe!
7) Non credo sia appropriato regalare dolci fatti in casa
8) non inviti la parente povera per farti bella: o lo fai con garbo o nix
9) la conversazione “deve” restare generica senza creare imbarazzo per nessuno
10) le 17 mi sembra UN orario poco consono.

Marina 12 Gennaio 2018 - 14:22

Poi vorrei capire perché quando scrivo i commenti qui io vedo tutto maiuscolo e il commento VIENE pubblicato in questo modo bizzarro!😂😂😂

silvia 12 Gennaio 2018 - 11:52

aGGIUNGO A QUANTO SCRITTO NEGLI ALTRI POST:
-UN OSPITE NON FA COMMENTI SUGLI OSPITI INVITATI DALLA PADRONA DI CASA A VOCE ALTA;
-NEL CASO DI MOLTI REGALI NON SI APRONO SEDUTA STANTE, POTREBBERO AVERE VALORI DIFFERENTI E PER NON METTERE IN IMBARAZZO I DONATORI LO SI FA IN SEPARATA SEDE RICORDANDOSI DI RINGRAZIARE IL GIORNO SUCCESSIVO ;
-SE SI VUOLE OMAGGIARE LA PADRONA DI CASA CON UN DOLCE, QUESTO DEVE ESSERE RIGOROSAMENTE DI PASTICCERIA;
-GLI OMAGGI “EDIBILI” VANNO APERTI E CONDIVISI SUBITO;
-GLI OSPITI SONO TENUTI A MANTENERE UN CERTO CONTEGNO;
-LA PADRONA DI CASA RACCOGLIE PERSONALMENTE CAPPOTTI E BORSE DEGLI OSPITI AL LORO ARRIVO;
-NON SI VA VIA DI FRETTA

UN BACIO!

Lou 12 Gennaio 2018 - 11:15

Oddio, vi adoro…
a parte che mi son ribaltata dalle risate per le personaggie, ma non nego che seppure sia una mezza brit non sono così ferrata sulle regole del bon ton (anzi grazie del reminder che vado a ristudiarmi un paio di libri)
Così a naso:
– l’afternoon tea viene servito alle 16 se non erro, almeno così è sempre stato a casa mia. e quando dico le 16 sono le 16 in punto!
– viene servito con scones, clotted cream e rasperry jam
– la victorian sponge è d’obbligo 😉
– non devono mancare i tradizionali sandwich (personalmente adoro quelli al cetriolo e crescione e quelli all’uovo)
– in casa mia si grida allo scempio quando qualcuno chiede lo zucchero nel the, mia zia dice che “solo gli ignoranti e i francesi mettono lo zucchero nel the” ma non so se sia una cosa da galateo in senso stretto
– personalmente non ho mai visto una fettina di limone nell’afternoon tea di nessuno, però anche lì può essere una questione di abitudine
– pacchetti e pacchettini sul tavolo? no way!
– assolutamente discorsi parenti poveri, soldi, ricchezza etc sono argomenti tabù.
– il the in foglia, anche se ammetto di essere pigra e andare di bustine 😉

che bellezza che siete, che piacere leggervi <3

Perladarsella 12 Gennaio 2018 - 10:46

Aggiungo a quello che è già stato detto che il cucchiaino non si lascia nella tazza ma si appoggia sul piattino dopo averlo adoperato 🙂

Saparunda 12 Gennaio 2018 - 10:42

Non fateci aspettare per la soluzione! Iosono una di quelle che si innervosisce quando non riesce a finire un cruciverba e deve aspettare la settimana dopo per la soluzione 😀 😀 😀

Lara 12 Gennaio 2018 - 10:26

IO E IL GALATEO ABITIAMO PIANETI DIVERSI, MA QUANTO MI SON DIVERTITA A LEGGERE E SOPRATTUTTO, LEGGENDO I COMMENTI, DA DOMANI POTRò SERVIRE UN PERFETTO TE DELLE 5

Marcella 12 Gennaio 2018 - 10:12

Prima di tutto l’orario che È tra le 15,30 e le 17.
No The in bustine
Solo zollette di ZUCCHERO
Si servono tramezzini scones e dolcetti

debora 12 Gennaio 2018 - 9:50

Anche se manco… I complimenti per questa nuova “veste” dell’MTC non possono non arrivarvi anche da parte mia, siete e sarete sempre GRANDi!!!
Sino ad ora mi sono limitata ad osservarvi in silenzio ma oggi non ho resistito e quindi eccomi qui… a quando una cena con delitto?
🙂 Siete diventati bravissimi, anzi no, lo siete sempre stati ma quest’aurea di leggerezza che adesso si respira, è più piacevole ed è nuova; ho visto giochi dell’oca rivisitati, mi sembra di aver letto delle favole… che questa spensieratezza ed autoironia vi accompagni ancora a lungo… lunga vita all’mTC 🙂
Regole del galateo a parte quelle già dette su dalle altre?
1/ Zucchero solo bianco perché più facilmente solubile e se non erro in zollette… ma visto che le regole del galateo non sono proprio fresche fresche, oggi propenderei per una maggiore elasticità considerato anche tutti i detrattori a ragione o meno dei prodotti raffinati
2/ Servizio in ceramica non in argento
3/ Non si aspetta nessun ritardatario, si comincia senza di loro

Alessandra 12 Gennaio 2018 - 9:56

Debora, che piacere risentirti! e lo sai che quando vuoi tornare, ti aspettiamo!
grazie per tutti i complimenti, speriamo di riuscire a tenere il ritmo che, al momento, e’ la cosa che mi preoccupa di piu’. Ma se continuate a sostenerci come state facendo, ecco che sarà tutto più facile
azzeccate tutte e tre, bravissima!

debora 12 Gennaio 2018 - 10:13

Sei sempre gentilissimA Alessandra, grazie a te.
Tornerei davvero volentieri ma non potrei garantire la giusta continuità necessaria,, cucina alcolica per esempio Hic hic sarei in alto mare, disossare un pollo, chi io???
Se dovesse arrivare un momento di stanca… sarebbe fisiologicamente normale… ma siete in tanti (Mi riferisco alle persone operative, al dietro le quinte)… Uno per tutto e tutti per uno.
Ok magari non reggete questo ritmo a lungo, o forse sì e chi lo sa ma lo standard di qualità sarà sempre alto… e chi vi segue continuerà a farlo anche se per un giorno, due, tre… non dovreste pubblicare nulla di nuovo
🙂 In bocca al lupo

diana 12 Gennaio 2018 - 9:49

comunque mi sono fatta due risate 😀 😀 D

Alessandra 12 Gennaio 2018 - 9:53

ti ho pensato molto, mentre lo scrivevo.. immaginando le risate 🙂
certe sfumature, solo chi ha bazzicato dalle nostre parti…

laura 12 Gennaio 2018 - 9:26

chiedo scusa per le maiuscole, il tasto non è attivo ma mmi scrive così

laura 12 Gennaio 2018 - 9:24

1) se l’appuntamento è alle 5 è buona norma presentarsi un po’ prima, non alle 5 precise
2) IN CASO DI RITARDO BISOGNA AVVISARE
3) NON ESISTE IL “PASSAMI LO ZUCCHERO ETC”, è LA PADRONA DI CASA CHE PREPARERà OGNI TAZZA DI Tè CHIEDENDO DI VOLTA IN VOLTA SE E QUANTO ZUCCHERO, LATTE O (ORRORE) LIMONE
4) NON SI INZUPPANO I BISCOTTI NEL Tè!
5) NON SI PRESENTA UNA SCATOLA DI DOLCI SIGILLATA, LA SI APRE COMUNQUE PRIMA DI MOSTRARLA ALLE OSPITI
6) NON SI PRESENTA NESSUNO COME PARENTE POVERA, NON SI PARLA DI POVERTà O RICCHEZZA A TAVOLA

hO IL DUBBIO SUL TAVOLINO DA Tè INGOMBRO DI PACCHI, CREDO DOVREBBE ESSERE COMPLETAMENTE LIBERO PER PERMETTERE ALLE OSPITI DI POGGIARVI LE TAZZE

7) NON SI RICICLANO ASSOLUTAMENTE I REGALI

sON SICURA DI AVER SALTATO MOLTE COSE MA AI MIEI TEMPI GIà IL GALATEO NON SI STUDIAVA PIù

Alessandra 12 Gennaio 2018 - 9:35

pero’ ne sai, eccome! brava!

milena 12 Gennaio 2018 - 9:19

buone maniere e galateo non sono proprio il mio forte, tuttavia direi: 1) si dovrebbe arrivare almeno 15 minuti prima dell’ora prestabilita quindi diciamo 16.45 2) secondo me il rito del te prevede di servirlo tassativamente alle 17.00 anche se ci sono dei ritardatari 3)per lo zucchero ognuno dovrebbe avere un suo cucchiaino 4) io farei come loro ma la tradizione vuole te in foglie e non bustine, sempre stando ai miei ricordi

Alessandra 12 Gennaio 2018 - 9:34

sei quasi pronta per buckingham palace, lo sai? 🙂

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