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MTC n. 60 – Tema del Mese: Manhattan e Woody Allen

by Ilaria

 

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ATTENZIONE: la colonna sonora Jazz è sensazionale Sing Sing Sing (with a Swing)The Benny Goodman Orchestra, non cliccare su PLAY sarebbe vero peccato

Basta dire Manhattan per scatenare la fantasia e immaginare New York, i grattacieli, il ponte di Brooklyn, Woody Allen, ma il Manhattan è anche uno dei più famosi cocktail del mondo.

Un classico immortale ottimo come aperitivo, ma essendo a base di whiskey, può tranquillamente essere consumato dopo cena.

Diverse e contrastanti sono le storie circa le sue origini, si è concordi sulla data in cui venne ideato, intorno al 1870-80 e che questo cocktail è stato sotto i riflettori fin dalla sua creazione.

Tre sono le principali versioni sulla sua nascita: la prima appartiene a William F. Muhallan, un bartender che ha lavorato alla famosa Hoffman House per più di trent’anni, e nel suo libro racconta che il cocktail fu inventato da un barman di nome Black, dalle parti di Brooklyn nel 1880 e che piacque da subito tanto da diventare immediatamente famoso.

Con molta probabilità invece, il Manhattan faceva parte del progetto “cocktail dei cinque distretti”: The Brooklyn, Bronx, Manhattan, Queens and the Staten Island cocktail, creati per rappresentare e celebrare i cinque distretti, appunto, che costituivano New York.

E poi c’è quella che preferisco, oltre che essere anche la più diffusa, benché la meno plausibile. Ovvero che una giovane e affascinante donna, figlia di un ricco finanziere americano, Janette Jerome (nota in seguito come mamma del futuro Primo Ministro di sua Maestà: Winston Churchill) sposò Lord Randolph Churchill, duca di Malborough. La Duchessa era solita organizzare grandi feste e sontuosi ricevimenti; fu durante uno di questi, organizzato al Manhattan Club di New York nel 1874, in onore del candidato alla Presidenza degli Stati Uniti, Samuel J.Tilden, che venne servito un nuovo cocktail, inventato proprio per l’occasione dal Dott. Ian Marshall, ospite anch’egli dell’evento.

Il drink venne subito apprezzato. Il successo del banchetto rese il cocktail di gran moda e portò le persone a richiederlo facendo riferimento al locale in cui era stato servito la prima volta.  Fu così battezzato Manhattan, prendendo il nome dal club in cui venne servito per la prima volta.

Nasceva così il mito del Manhattan. In poco tempo, grazie al passaparola tra i nobili, Il drink divenne celebre anche in Europa, dove per altro si trovava Lady Randolph Churchill durante la sua gravidanza ,rendendolo così popolare; popolarità che per questo fortunato cocktail ha perdurato negli anni, sino ad oggi.

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Il Manhattan è infatti uno dei cocktail più citati al cinema e nei programmi televisivi:

Bevuto nella celebre serie tv “Sex and the city” (secondo solo al Cosmopolitan) , in cui le quattro protagoniste consumano cocktail in ogni locale fashion di New York. Adorato dalla stravagante Karen di “Will e Grace”, altra serie tv degli Stati Uniti; citato perfino nei Simpson quando in un episodio, Bart viene risparmiato dalla mafia di Springfield solo se riuscirà a preparare un superbo Manhattan e riuscendoci, diventa barman della mafia. Al cinema invece è citato ne “Il colore dei soldi” di Scorsese e in “A qualcuno piace caldo” con Marylin Monroe, Jack Lemmon e Tony Curtis, in cui viene usato del Bourbon anziché del Rye Whisky, miscelando gli ingredienti direttamente in una bottiglia. Insomma, il Manhattan è il cocktail famoso, apprezzato e modaiolo. Citando l’attore Martin Short:

“..Ma dottore, io mangio un sacco di frutta. Metto sempre tre ciliegine in ogni Manhattan!”

Nella sua versione originale il Manhattan si prepara con whiskey , vermouth rosso e qualche goccia di angostura. La scelta più tradizionale prevede l’americano rye whiskey (whiskey di segale e cereali) poiché, ai tempi della nascita del cocktail, numerose distillerie sorgevano  a nord dello stato di New York. Durante il Proibizionismo, il Rye venne sostituito dal Canadian Whiskey che era l’unico reperibile. Ne sono seguite poi altrettante versioni con il Borboun e addirittura con il Brandy.

Data la sua longevità, la ricetta con il tempo è stata un po’ modificata, soprattutto nelle proporzioni; e nel mondo si servono diverse versioni di questo cocktail.

Questa però la ricetta originale:

Innanzitutto, con grande disappunto di Mr. Bond, il Manhattan non si agita, ma si mescola in un mixing-glass e si serve in calici da cocktail (bicchiere da Martini) precedentemente raffreddati e guarnito da una ciliegia al maraschino.

Ingredienti x 1 persona

  • 5 cl Rye Whiskey
  • 2 cl Vermouth rosso
  • 1 goccia di Angostura

Unire tutti gli ingredienti nel mixing-glass già riempito con cubetti di ghiaccio e mescolare bene con una cannuccia finché le pareti del bicchiere non sono inumidite e quasi gelide. Mettete la ciliegina al maraschino nella coppetta da cocktail e versate, avendo l’accortezza di filtrare con lo strainer.

Tra le varianti più note ci sono il Perfect Manhattan (il mio preferito) che sta nel mezzo, nel senso che prevede la stessa quantità di whiskey, ma si impiegano i due vermouth: 1 cl di vermouth dry e 1 cl di sweet vermouth, quello rosso. Il risultato è ottimo, sempre vellutato, ma meno abboccato e con il sapore del vermouth dry che aggiunge un tocco erbaceo più affilato, il Manhattan Dry, che come dice il nome stesso è una versione molto più secca, pungente e precisa a livello aromatico. Il Rob Roy, utilizzando il whisky scozzese e il Metropolitan sostituendo il brandy al whiskey.

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Nonostante le numerose citazioni televisive e cinematografiche impossibile pensare al Manhattan e non pensare a Manhattan e quindi a Woody Allen: poiché l’associazione appare immediata.

Perché, in effetti, Woody Allen è New York.

Come New York è frenetico, poliedrico, a colori e in bianco e nero, agitato, arrabbiato, divertente e postmoderno; il grande regista alla sua città ha dedicato quasi tutta la sua produzione, celebrandola, sempre al meglio, nel corso degli anni.

E allora invece di pensare al più classico dei suoi film (“Manhattan” n.d.r.) perché non ad uno, magari meno famoso, ma più sui generis come Misterioso omicidio a Manhattan?!?

Inoltre, durante una cena tra i quattro improvvisati detective, si beve proprio un Manhattan!

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Misterioso omicidio a Manhattan è una commedia giallo-rosa con un epilogo a suspanse. Una commedia perfetta, brillante divertente, intelligente, significativa e ricca di battute.

Si ride molto , ma non solo. New York vista dall’alto, scintillante di luci e misteriosa, struggente come l’immagine classica, commovente come una fedeltà riconfermata, sta all’inizio della storia e diviene personaggio del film come spesso accade con la produzione di Wooy Allen. Il regista infatti torna al cinema dopo gli scandali e i problemi legali legati alla separazione dalla Farrow.

In questo film che per Allen rappresenta una “nuova vita” della sua produzione, il regista guarda al passato e si affida infatti alla sua più grande e inarrivabile (nemmeno dalla Farrow) musa, Diane Keaton, nel tentavivo, riuscitissimo, di ristabile quella formidabile coppia che tanto avevamo amato fin dai tempi di “Io e Annie”. Inoltre Allen si affida ad un cast eccellente (Alan Alsa, Anjelica Huston) per confezionare un giallo classico sconfinante nella commedia.

Carol e Larry Lipton sono una coppia sposata da lungo tempo, che vive nell’ Upper East Side e il cui unico figlio è al college. Faticano a trovare interessi in comune e Carol, intraprendente ed energica, fondamentalmente si annoia. Fino a che un mistero non irrompe nelle loro vite, proprio dalla porta accanto.

Carol non esita a lanciarsi nell’indagine mentre Larry, nevrotico e pantofolaio, è decisamente restio e cerca di ostacolarla. Ma quando comincia ad entrare nell’azione e partecipare alle indagini insieme alla moglie, svelando il mistero, il suo atteggaimenteo si trasforma. E così il loro rapporto. Questa novità, questa scarica di adranlina, ha dato un twist alla coppia annoiata permettendo a Carol e Larry di ritrovarsi e di divertirsi insieme. La scena finale racchiude tutto il senso del film e del rapporto di coppia:

Larry “Dio che esperienza sono ancora in vibrazione”

Carol “Larry il tuo coraggio mi ha sbalordita”

Larry “Come ti ha sbalordita! Sembri scioccata, sai sono un omino in gamba io”

… “Lo sai che io posso amare soltanto te”

Carol “tu eri geloso di Ted” Larry ” se gli togli le scarpe con i rialzi, la falsa tintarella e i denti rifatti cosa resta?”

Carol “tu”

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La scena più divertente a mio avviso e quella a cui mi sono ispirata per le foto, è la telefonata minatoria che i quattro investigatori in erba effettuato per tendere una trappola all’omicida. Per chi non ha visto il film eccola

 

Da buon musicista Allen confeziona anche una colonna sonora con i fiocchi, e così prima di lasciarvi vorrei che ascoltaste a questa splendida canzone di Cole Porter “I happen to like New York”

E ora, preparatevi un Manhattan, cliccate play, e leggetevi alcune delle citazioni o frasi famose tratte dal film, una più esilarante dell’altra

Larry Lipton : Lo sai che non posso ascoltare troppo Wagner, sento già l’impulso di occupare la Polonia!

Larry Lipton : Ma che ti è preso ultimamente!? Per la miseria, conservati un po’ di pazzia per la menopausa!

Larry Lipton: Ti ricordi che questo quartiere fu dove ti portai la prima volta che uscimmo insieme, al primo appuntamento. Carol Lipton: Per qualche motivo sei diventato indigesto con l’età. Larry: E ti ricordi che c’era un cinema proprio lì, a quell’angolo? Carol: Sì, me lo ricordo. Larry: Non è per cambiare discorso. Ti portai a vedere L’anno scorso a Marienbad per la prima volta. Carol: Sì, lo so, poi dovetti spiegartelo per i sei mesi successivi. Larry Lipton: Chi sapeva che erano flashback… in tutto il film!

Carol Lipton: Hai letto di questo tizio nell’Indiana? Uccide dodici persone, le fa a pezzi e le mangia… Larry Lipton: Davvero? Beh, è uno stile di vita alternativo.

Larry Lipton : Mi sta passando tutta la vita davanti. Nella parte più brutta guido una macchina usata.

Carol Lipton: Questa è la cosa più eccitante che è accaduta nel nostro matrimonio! Larry Lipton: Sì, troppo eccitante! Non ne ho bisogno. A me piacciono cose tipo la pesca, la giornata del papà, o sai, quando vedemmo Bing Crosby sulla Fifth Avenue. Non ho bisogno di un omicidio per ravvivare la mia esistenza.

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Fonti

La Storia del Manhattan – Story

https://campariacademy.it/it/academy-mag/historyofcocktails/manhattan/

http://www.mymovies.it/dizionario/recensione.asp?id=15121

15 comments

Giuliana 2 Novembre 2016 - 20:08

adorooo!! Complimenti Ilaria, bello bello tutto…

FedeB 31 Ottobre 2016 - 18:35

L’ho sempre bevuto dopo cena perché prima mi avrebbe stesa 😄
In ogni caso è uno di quei cocktail old-fashioned a cui non posso rinunciare! La prossima volta provo anch’io a dire al mio medico che tra le CILIEGIE del manhattan e le olive del martini io sono a posto con le porzioni di frutta e verdura ahahahhahaha

Ilaria 2 Novembre 2016 - 11:57

Ecco, non fare la faccia di Martin Short però, che non ti ci vedo ahahahahahahah

Alessandra 31 Ottobre 2016 - 12:51

Grandissimo post, ilaria, veramente grandissimo!
e le citazioni, sono la ciliegina sulla torta.
anzi, nel manhattan!

Ilaria 31 Ottobre 2016 - 16:32

Diciamocelo, la ciliegina la maraschino è il top già da sola 😉 e grazie per i complimenti

sara cardascia 31 Ottobre 2016 - 12:47

Complimenti per il post e per le foto

Ilaria 31 Ottobre 2016 - 16:31

Grazie mille 🙂

Valentina de Felice 31 Ottobre 2016 - 12:36

Veramente bellissimo post.

Ilaria 31 Ottobre 2016 - 16:30

Grazie 🙂

Flavia galasso 31 Ottobre 2016 - 9:55

Standing ovation a te per questo post, e anche perchè come chiusura di uno dei temi del mese più belli in assoluto della storia di mtc Ci hai messo il cuore davvero…. foto magnifiche ed originali. Mi sono fatta una cultura questo mese e quella della festa per la presentazione alle presidenziali di Tilden mi sa che allora è come dici tu, piu leggenda, PERCHÉ la stessa festa viene nominata per l’old fashioned, ma magari fu una festa dove ne tirarono fuori di ogni ahahahahah…. resta che qualunque sia l’origine son tutte così interessanti che ci scegliamo quella che ci aggrada di più. Ora su Manhattan la amo da impazzire e non saprei dirti se vorrei stare al bar del New york hilton, dove i barman sono eccezionali, o in un localino di Meatpacking a vedere Paolo sorseggiare il suo Manhattan….. poi a per chiamare il taxi per tornare ci penso io a fare a pugni con qualcuno ahahahahahahahha

Ilaria 31 Ottobre 2016 - 16:30

In effetti amo moltissimo Woody Allen e ci ho messo il cuore e anche il mixing-glass 😉
Tema del mese strepitoso davvero. E New York è sempre New York, ma che te lo dico a fare!

Susy may 31 Ottobre 2016 - 9:33

Bellissimo post, un altro drink iconico che mi piace un sacco!.
La foto poi è STUPENDA! Ha Quell’aria vagamente trasognata che distingue l’umorismo filosofico dI Woody Allen, Un genio cinematografico.
Il film è arguto ed intelligente e Diane Keaton è impareggiabile.
Film e drink vanno di pari passo Sulla strada del mito.
Grandissima Ilaria, complimenti!

Ilaria 31 Ottobre 2016 - 11:18

Grazie cara, ho cercato proprio di realizzare quell’atmosfera trasognata, come la definisci tu, e sono contenta di esserci riuscita, non tralasciando gli indizi che riportano chiaramente al film.

Roberta Cornali 31 Ottobre 2016 - 9:27

Mai assaggiato un manhattan, ma Manhattan è uno dei miei luoghi del cuore e Misterioso Omicidio a Manhattan è uno dei miei cult movie. Pensa che l’ultima volta che siamo stati a New York, abbiamo fatto un Woody Allen tour organizzato da mia figlia con tappa anche all’entrata del condominio dove abitano i Lipton. Mi sa che è ora di rivederlo, magari questa volta sorseggiando un Manhattan alla tua salute! Bellissimo post Talimani, complimenti!

Ilaria 31 Ottobre 2016 - 11:16

A chi lo dici cara mia, primo viaggio a NY e tour di allen immediato, ancora prima del Moma per dire…
Grazie per i complimenti, se vuoi provarlo ti consiglio il Manhattan Perfect che è esattamente nomen omen.

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