Home MTC 38 quinto quarto MTC N. 38: TIPS& TRICKS: ANIMELLA MIAAAAAAAA….

MTC N. 38: TIPS& TRICKS: ANIMELLA MIAAAAAAAA….

by MTChallenge
La doppia vocazione delle animelle
da Marchesi, G. Il Codice del Buongustaio
Si tratta di una delle parti più apprezzate del vitello e sicuramente della più delicata: deteriorandosi rapidamente, le animelle vanno infatti consumate freschiassime. La garanzia di freschezza non è tuttavia sufficiente per poterle apprezzare in pieno: occorre infatti saperle impiegare nel modo  appropriato. Ciò significa innanzi tutto distinguerne le due varietà: quelle attaccate all’esofago, meno pregiate, si presentano a grappoli dalla forma allungata; viceversa, quelle che si trovano vicino al cuore del vitello si riconoscono per la maggiore morbidezza e la forma arrotondata e compatta. 
In pratica, è la  differente consistenza del tessuto connettivo interno (più tenero e meno fibroso nelle animelle del cuore) che diversifica le destinazioni culinarie delle due varietà: mentre le animelle del cuore possono essere preparate nei più svariati modi (cucinate intere o tagliate a bocconcini o a scaloppe), quelle dell’esofago hanno un impiego più limitato, dovendo essere liberate dalle aderenze nervose interne, gommose ed oltremodo sgradevoli. Per questo, dopo essere state lessate, vanno “sbriciolate”: in altre parole, si sgranano i pezzetti che compongono l’animella (grandi come fagioli e dalla forma irregolare), privandoli della pellicola nervosa che li tiene uniti. 
Viceversa, per entrambe le varietà, le operazioni preliminari coincidono: il pezzo va fatto spurgare in acqua corrente per cinque-sei ore e poi privato della pellicine nervose e grasse che lo ricoprono. A questo punto, le animelle del cuore vengono sbollentate fortemente per una decina di minuti e quindi lasciate raffreddare sotto pressione (per esempio, sotto un piatto capovolto, su cui è stato posto un peso), in modo da farle spurgare ulteriormente. Si terminerà la loro cottura nel modo desiderato: impanate o lardellate; saltate in padella o cucinate in forno e pure al vapore, avvolte in una foglia di lattuga. 
Le animelle dell’esofago vanno invece lessate sino a cottura completa, con partenza da freddo. Raffreddate, vanno sgranate come descritto in precedenza. Le animelle sbriciolate vengono utilizzate di solito nelle finanziere o assieme al rognone. Sono tuttavia ottime anche come complemento di un’insalata di legumi oppure come contorno di tagli teneri di vitello, passate semplicemente nel burro e accompagnate da una salsa.

5 comments

Cristina P. 14 Aprile 2014 - 20:50

Anche io le animelle non le ho mai provate. Grazie per aver chiarito alcuni dubbi, anzi per aver colmato alcuni buchi tra le mie (già poche e confuse) conoscenze.

MTChallenge 14 Aprile 2014 - 11:45

Le animelle non le ho mai provate ma con tutte queste dritte non ci sono più scuse.
Grazie Ale per questo post.

MTChallenge 14 Aprile 2014 - 7:31

Grazie Ale per aver condiviso. Le animelle non le amo particolarmente…o meglio non le amo cucinate da me: una delle bellezze delle frattaglie è che ti obbligano a saper cucinare…la differenza è netta tra chi le sa lavorare e chi no. Starò più attenta la prossima volta che le compro…mi sa che ho avuto a che fare solo con quelle dell'esofago e ora capisco il motivo di alcuni difetti!

MTChallenge 14 Aprile 2014 - 7:31

Mi sa che questa è una "chicca" che hai tirato fuori dalla tua biblioteca gastronomica (di cui sarei curiosa di conoscere la vastità.. :-)) che dire: io sono già in ginocchio e leggo con ammirazione queste righe, sapendo che lassù non arriverò mai! comunque sempre interessantissimo imparare da un grande maestro! grazie per la condivisione!

MTChallenge 14 Aprile 2014 - 7:27

Le diverse anime delle animelle… grazie! 😀

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