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MTC N. 58 – TEMA DEL MESE: BANNOCK

by MTChallenge
 
Di Perla D’Arsella

Il bannock è un pane piatto tipico della Scozia (il termine potrebbe
derivare dal latino panicium) che si ritrova con lo stesso nome anche
nella cucina tipica dei pionieri americani; non è ben chiaro se la versione di
oltreoceano sia preesistente all’arrivo dei coloni europei e sia stata
semplicemente chiamata con lo stesso nome oppure se è stata importata dagli
scozzesi arrivati nel nuovo mondo.
Qualunque sia la verità, in origine il bannock era un pane pesante di avena
o di orzo, cotto su piastra o su pietra, mentre le versioni più moderne
contengono agenti lievitanti che ne alleggeriscono la struttura. Esistono
numerose varietà di bannock, variamente denominate secondo il tipo di cereale
utilizzato e anche secondo l’occasione per la quale viene preparato, come del
resto succede per il pane a tutte le latitudini. Il pane infatti è un alimento
che ha una valenza simbolica oltre che alimentare e quindi “marca” determinati
periodi o giorni dell’anno, pensiamo per esempio al panettone per Natale, al
pandiramerino per il giovedì santo, ai vari pani dolci per la Pasqua, tanto per
rimanere solo in territorio italiano.
Confesso che quando ho cominciato a cercare la ricetta su internet mi sono
scoraggiata a vedere l’infinità di versioni che saltavano fuori, ma poi ho
trovato questa foto e allora non ce n’è stato più per nessuno.

foto presa da qui: http://www.artofmanliness.com
 
Cioè, questa è l’epitome del pane rustico, il sogno di tutti i pionieri e
di sicuro se l’è cotto anche William Wallace alias Braveheart prima della
battaglia decisiva contro gli odiati inglesi; non a caso infatti il film
finisce con Mel Gibson che fuori campo dice «Nell’anno del Signore 1314,
patrioti scozzesi, affamati e soverchiati nel numero, sfidarono il campo di
Bannockburn. Si batterono come poeti guerrieri. Si batterono come Scozzesi. E
si guadagnarono la libertà» (notata la coincidenza del nome? non è una
coincidenza).

E quindi, spronata da quest’immagine, ho gridato «Libertà!», ho tirato
fuori la padella di ghisa original ammmericana comprata da mia madre quasi
cinquant’anni fa allo spaccio di Camp Darby e mi son messa all’opera.

 

Bannock (* per la conversione)

1 cup di farina (ho usato la farina di un mulino locale, meno raffinata)

1 tsp di baking powder

¼ di tsp di sale

1 tbsp di strutto
acqua (90 grammi, l’unica misura che non è in cup o tsp perché, dovendola
aggiungere a occhio, ho pesato alla fine quanta me ne era rimasta)
la ricetta prevedeva anche del latte in polvere che non ho aggiunto, primo
perché non ce l’avevo e secondo perché mi pareva poco da pionieri
Setacciare gli ingredienti secchi, unire lo strutto a pezzetti e mescolare.
Oliare leggermente il fondo di una padella di ghisa e scaldarla.
Aggiungere un po’ di acqua alla miscela e mescolare brevemente. Poiché la
reazione fra l’acqua e il bicarbonato produrrà anidride carbonica e questa
renderà il pane leggero, meno tempo ci si mette dalla miscelazione alla padella
e meglio sarà. Non importa se restano dei grumi, l’impasto dovrà somigliare a
quello dei muffin e come tutti gli impasti anglosassoni saprà lui come
regolarsi.
Mettere l’impasto nella padella calda ma non bollente, se l’olio fa fumo
vuol dire che è troppo caldo. Il pane crescerà lentamente ma va bene così,
altrimenti si abbrustolisce troppo all’esterno e resta crudo dentro.
Dopo circa 15 minuti girarlo con una spatola e cuocerlo anche dall’altra
parte.
Non mi è venuto proprio come quello della foto, però mi ha soddisfatto
parecchio: all’interno il bannock risulta compatto ma morbido, non aggozza,
all’assaggio non si sente sapore di lievito ed è piacevolmente salato. Io
confesso che l’ho mangiato da solo perché ho un debole per il pane “in
purezza”, ma sta benissimo con burro, salumi e anche marmellata, per un
piacevole contrasto.
O bravi scozzesi!
 

*Note: 

una
conversione approssimativa

1 cup di
farina = circa 125 g

1 tsp di
baking powder = circa 5 g

¼ tsp sale
= ½ cucchiaino

1 tbsp di
strutto = circa 15 g

1 comment

panelibrienuvole 17 Giugno 2016 - 12:43

E pensare che quando sono andata in Scozia, due anni fa, me lo sono lasciato sfuggire: non l'ho nemmeno assaggiato. 🙁
Non resta che prepararlo.
Grazie!

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