Home c'era una volta MTC N. 48 – And Called It Macaroni. La Pasta In America.

MTC N. 48 – And Called It Macaroni. La Pasta In America.

by MTChallenge
di Ann – Blog2food
Nella prima strofa della canzone patriottica Yankee Doodle , che divenne particolarmente popolare
durante la Rivoluzione Americana, compare la parola ‘macaroni’, anche se in effetti con essa all’epoca si intendeva un tipo di abbigliamento ricercato ed elegante,rappresentato appunto dallo stile della moda italiana.
Malgrado questo, pero’, il legame tra la pasta e l’epoca rivoluzionaria Americana esiste davvero. Uno
dei Padri Fondatori della Repubblica Americana, il grandissimo Thomas Jefferson, terzo Presidente degli Stati Uniti, autore della Dichiarazione di Indipendenza, eccezionalmente versato in giurisprudenza, filosofia politica, architettura, linguistica, paleontologia e agronomia, nonche’ inventore e naturalista e fondatore del Corpo dei Marines (la cui prima missione fu di eliminare una volta per tutte I corsari Barbareschi) fu anche responsabile dell’introduzione di questo alimento negli Stati Uniti. 
Thomas Jefferson. Photo Source: Wikipedia
Correva l’anno 1787 e Jefferson ricopriva il ruolo di ambasciatore in Francia; durante questo periodo visito’ l’Italia, in particolare la citta’ di Napoli, dove osservo’ I torchi per la preparazione della pasta. Da provetto inventore e scienziato qual era, ne rifece un disegno tecnico per poter riprodurre la pasta una volta tornato a casa..

Il Torchio per Pasta di Th. Jefferson. Photo Source: Library of Congress
Oltre alla pasta, Jefferson introdusse in Patria molti cibi, soprattutto Francesi, dal gelato alla vaniglia (French Vanilla, alle patatine fritte (French Fries), al Pain Perdu (French Toast) e cosi’ via. Il suo piatto di pasta preferito erano I maccheroni col formaggio, I mac-n-cheese , un piatto che e’ ormai tanto americano quanto l’apple pie, e al pari di essa oggetto dei ricordi di infanzia di tutti noi.

Mac-n-cheese. Source: Wikipedia

La Produzione Industriale di Pasta in America. Gli Italiani in America.

Viste le premesse promettenti, era solo questione di tempo perche’ l’intero Paese adottasse senza riserve la pasta nel proprio repertorio culinario. Poco meno di un secolo (1848) dopo la fatidica visita alla citta’ di Napoli da parte di Jefferson, un immigrante proveniente da Lyone (ancora una French connection) ma dal cognome italianissimo, Antoine Zerega, inizio’ a produrre pasta nel proprio appartamento di Brooklyn, mettendo ad essiccare gli spaghetti sul terrazzo della sua abitazione. Cinque generazioni dopo, la famiglia Zerega e’ ancora produttrice di pasta a livello industriale.
Sebbene all’inizio questo alimento fosse elitario, gia’ durante l’epoca della Guerra di Secessione (1861-1865), le fabbriche di pasta iniziarono a moltiplicarsi ed essa divenne alla portata di tutti. Fino ad allora il modo di cucinarla restava quello di cuocerla al forno in una salsa ai formaggi, secondo la ricetta riportata da Jefferson e da allora riprodotta nei libri di cucina americani, anche nella Frontiera, in territori aspri e non ancora conquistati, come il Kansas, dove solo I pionieri si avventuravano.
Per un certo periodo, pero’, una volta persa la iniziale connotazione esotica—ad elitaria—diventando accessibile a tutti, la pasta non ando’ piu’ di “moda” e venne progressivamente abbandonata fin quando non ritorno’ prepotentemente alla ribalta con l’arrivo delle nutrite ondate di immigranti italiani che giunsero tra il 1880 e il 1921.
Gli Italiani sono uno dei gruppi etnici che piu’ hanno contribuito al tessuto economico e culturale degli USA, da un lato iniziando imprese come ad esempio la produzione di salsa di pomodoro a livello industriale (gli immigranti provenienti dalla Campania e dalla Sicilia), o la produzione di vino fondando I primi vigneti nella Napa Valley della California (gli immigranti provenienti dal Veneto e dal Piemonte) e dall’altro abbracciando sinceramente la Patria adottiva ed integrandosi nella societa’ americana con una lealta’ che non venne mai meno.

Spaghetti with meatballs

Photo Source: Los Angeles Times
Una panoramica storica della pasta in America non sarebbe completa senza fare menzione degli Spaghetti with Meatballs. Malgrado la perplessita’ degli Italiani d’ Italia al riguardo, gli Spaghetti withMeatballs, o spaghetti con le polpette sono un piatto che origina tra gli immigrati Italiani in America. Non e’ quindi un piatto italiano, ma completamente americano creato qui e solo reminiscente di preparazioni autentiche italiane. In America la carne era molto piu’ accessibile agli immigrati di quanto non fosse nel Paese d’origine—altrimenti non sarebbero evidentemente emigrati—e quindi questo e’ un cibo che rispecchiava la loro nuova condizione, la loro nuova Patria molto di piu’ di quanto non ricordasse loro quella che avevano abbandonato. E’ un piatto pero’ che anche ora continua ad essere associato agli Italiani in America, a differenza ad esempio del Mac-n-cheese che invece non e’ associato ad un particolare gruppo etnico; percio’, Tony Soprano mangia per definizione un piatto di Spaghetti with Meatballs, non uno di Mac-n-cheese.

Pasta American-Style.

Dagli Anni ’20 si inizia la produzione di grano duro negli USA, dove, a causa della Prima Guerra Mondiale la pasta non viene piu’ importata dall’Italia e percio’ le fabbriche locali aumentano significativamente di numero. Gli spaghetti diventano di nuovo un cibo apprezzato, servito sia nei ristoranti che nelle mense delle scuole e degli operai di fabbrica.

Photo Source: Wikipedia
Nel 1928 compaiono sul mercato gli spaghetti al pomodoro in scatola. Un successo clamoroso che continua fino ad ora. L’autore dell’Idea e’ l’italianissimo Chef Boyardee, o meglio Ettore Boiardi che li inventa a Cleveland, Ohio. In seguito, con la Depressione degli anni ’30, la pasta acquista il merito di essere un cibo economico che permette di sfamare la famiglia con una minima spesa. Se ne incoraggia il consumo, cosi’ come si fara’ per lo stesso motivo durante la Guerra.
Con la Seconda Guerra Mondiale, gli Americani arrivano in Europa per sconfiggere il flagello Nazional-Socialista e quello Fascista; una volta tornati in Patria, quelli che avevano combattuto in Italia, liberandola, diventano ancora più entusiasti consumatori di cucina italiana, facendola divenire parte del repertorio culinario nazionale a tutti gli effetti, non solo piu’ tra gli immigranti italiani.

Marchi Storici di Pasta Americani

Uno dei marchi piu’ amati di pasta prodotta in America e’ Ronzoni.

photo source: Ronzoni.com

Nel 1881, un giovanotto di neanche vent’anni, Emanuele Ronzoni, arriva a New York da San
Fruttuoso, Genova, ed inizia a lavorare come garzone in una fabbrica di pasta del Lower East Side di Manhattan . Qualche anno dopo, nel 1915 Emanuele fonda la Ronzoni Macaroni Company, che, generazione dopo generazione I suoi discendenti hanno mantenuto in vita espandendola sempre piu’ e rendendola un ingrediente immancabile nelle cucine americane. Non c’e negozio in cui non si riconoscano le consuete scatole blu col classico logo.
Un altro marchio storico e’ quello della pasta Prince. Fondata nel 1912 da tre emigranti siciliani: Gaetano LaMarca, Giuseppe Seminara e Michele Cantella. Venne poi acquistata dalla Famiglia Pellegrino ed oggi, insieme a Ronzoni fa parte del gruppo New World Pasta.

Photo Source: Prince Pasta Company

Ottobre e’ il Mese Nazionale della Pasta negli USA.

10 comments

MTChallenge 3 Giugno 2015 - 5:43

Grazie Ann per questo splendido excursus storico: non sapevo che Thomas Jefferson avesse per primo introdotto la pasta negli Stati Uniti!
E poi, sai una cosa? Gli spaghetti con le polpette al sugo sono un piatto della festa a casa mia, parte integrante dei ricordi d'infanzia e comfort food per antonomasia – e nessuno di noi è mai emigrato. È quindi possibile che le origini del piatto siano effettivamente italiane, di una zona ristretta della Sicilia, e se si è diffuso il motivo è semplice: è buonissimo!
Un bacione.

Ann 3 Giugno 2015 - 13:13

Grazie Mapi; non sapevo delle origini siciliane di questo piatto, che quindi in America e' stato ri-creato. Il materiale che ho letto ne dava un'origine del tutto americana, quando invece forse era piu' corretto definirlo magari americanizzato. Qui di solito il sugo che lo compone insieme alle polpette e' aromatizzato con moltissimo aglio in particolare. E' lo stesso per voi?

Cucina Teorica 2 Giugno 2015 - 19:35

Grazie per questo articolo! Ho scoperto oggi che Chef Boyardee era italiano! E come dimenticare la mitica pasta Ronzoni! Io comunque, ancora oggi, quando torno, vado dritta al settore cibi in scatola e mi compro un mega barattolo di spaghetti-os with meatballs….una scaldatina e via!
Ciao Isabel

Ann 3 Giugno 2015 - 4:33

ne tengo alcuni in dispensa anch'io per quando siamo, come si dice, "snowed in".
D' inverno accade che ci siano una bufere talmente severe da impedire di uscire per alcuni giorni, spesso senza corrente elettrica. Dobbiamo quindi essere preparati all'evenienza di poter sopravvivere finche' la situazione ritorna sotto controllo. Il cibo in scatola e' l'ultima ratio per cosi' dire. Il novembra scorso, la vigilia di Thanksgiving in New Hampshire abbiamo avuto neve in tale quantita' che siamo stati per 4 giorni senza elettricita' e la temperatura di 13C sotto zero.

Rosaria Orrù 2 Giugno 2015 - 19:13

io questi articoli li adoro
grazie Ann!

Ann 3 Giugno 2015 - 4:21

grazie!

MTChallenge 2 Giugno 2015 - 18:54

Interessante, scorrevole e pieno di informazioni strepitose che non sapevo!!
Mi piacciono questi italiani che si sono messi in affari e ancor di più fantastico Jefferson che ha preso appunti su come costruirsi un torchio!!!!
Grazie Ann, grazie davvero!!!!

Ann 3 Giugno 2015 - 4:20

Grazie. La storia degli Italiani che hanno fondato le Compagnie che ancora producono sughi di pomodoro (esempio la marca Progresso), o quelli che hanno creato ex novo i vigneti in California e' davvero avvincente. Merita un approfondimento a se.

MTChallenge 2 Giugno 2015 - 14:18

Ma non la sapevo, quella di san Fruttuoso!!!! e neanche la metà delle notizie contenute in questo articolo- che finisce dritto dritto nel mio archivio personale. Sei sempre una miniera inesauribile di sapere… grazie davvero!

Ann 3 Giugno 2015 - 4:16

grazie a te, Ale!

P.S. Spero ti sia giunta la mia mail di risposta.

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