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E' qui la festa? Smith Island Cake

by MTChallenge
La Smith Island Cake, o torta dell’isola di Smith, deve il suo nome al suo presunto luogo di origine: una piccola isola del Maryland, accessibile solo tramite mare, popolata da 400 anime, dedite alla pesca.
Si tratta di una torta a strati, farcita e ricoperta di crema al cioccolato cotta. Qual è la novità? Dimentichiamoci degli strati opulenti tipici delle layer cakes, perché qui abbiamo degli strati sottilissimi, quanto una matita, tanto da essere chiamata anche “frosting con la torta”, a sottolineare lo spessore quasi inconsistente degli strati, che possono variare da 6 a 15. 

Le origini sono incerte: i residenti sostengono che “è sempre stata lì”. Qualcuno crede che sia stata portata dai pescatori gallesi che si sono insediati intorno al 1600 e che in origine contasse solo 4 strati. Pare che nel 1800 quando gli uomini partivano per la pesca delle ostriche, le mogli mandassero loro queste torte come monito per non dimenticarsi della comunità che avevano lasciato. Le donne iniziarono a sfidarsi preparando strati sempre più sottili e numerosi e ricoprendo le torte di crema al cioccolato anziché di crema al burro, che si deteriorava più facilmente.
Altri sostengono che la torta non abbia avuto origine nell’isola, bensì a New Orleans, dove una versione rivisitata della Dobos Torte austro-ungarica ha iniziato a diffondersi col nome di Doberge Torte, a partire dal 1930. I pasticceri americani preparavano una versione più compatta dell’originale europeo, adatta ad essere impacchettata e trasportata via mare. La Dobos Torte in realtà ha meno strati, è bagnata con uno sciroppo a base alcolica, riempita di crema di burro al cioccolato e ricoperta di caramello. Invece una versione più simile della Smith Island Cake si trova in Alabama, pertanto secondo alcune fonti sono stati turisti e viaggiatori che dall’Alabama hanno portato sull’isola questo dolce.
Per avere la prima notizia ufficiale bisogna aspettare il 1981, anno in cui appare la ricetta della Smith Island Cake su un libro di cucina, il Mrs. Kitching’s Smith Island Cookbook.
Qualunque sia la sua origine, questa torta a strati è diventata il simbolo dell’isola, tanto che nell’Aprile 2008 è stata riconosciuta “dolce ufficiale dello Stato del Maryland”. L’anno seguente un gruppo di isolani ha fondato una compagnia, The Original Smith Island Cake Company, che produce sul posto e spedisce in tutti gli Stati Uniti le sue torte tipiche, alle quali si sono affiancate mini-tortine e cake-pops. I secoli di sfruttamento delle risorse marine hanno danneggiato l’ecosistema della Baia di Chesapeake, pertanto la Compagnia dedica parte dei suoi proventi ad iniziative di recupero ambientale.
La Smith Island Cake non è riservata a nessuna occasione in particolare, però è diventata il premio in palio di una locale raccolta di fondi, la Cakewalk, in cui vengono offerte delle torte da utilizzare come premio e si presta grande attenzione alla perfezione degli strati e alla forma precisa della torta. Prima di ogni partita, infatti, la torta in palio viene tagliata a metà e mostrata ai partecipanti, che pagano per per concorrere: una torta imprecisa, quindi, attira meno e raccoglie meno fondi di una perfettamente eseguita. 
Valentina Orlando- Sediamoci in cucina!
FONTI:
http://visitsomerset.com/index.php/visitsomerset/shopping_smith_island_cakes
 http://smithisland.org/smith-island-cakes/ 
SMITH ISLAND CAKE
Dose per una torta  di 22 cm di diametro
Ingredienti:
per la torta
  • 8 once di burro non salato a temperatura ambiente ( 226 gr )
  • 3 tazze di farina 00 (400 gr)
  • ¼ di cucchiaino di sale
  • 1 cucchiaino colmo di lievito per dolci (5 gr)
  • 20 tazze di zucchero ( 400 gr)
  • 5 uova grandi a temperatura ambiente ( circa 300 gr)
  • 1 tazza di latte condensato ( 170 gr)
  • 2 cucchiaini di estratto di vaniglia
  • ½ tazza di acqua (100 ml)
Stampi usa e getta 22 cm di diametro ( per me 8 ), imburrati e infarinati.
Preriscaldare il forno a 180°.
Setacciare la farina , il sale e il lievito.
In un mixer lavorare a crema il burro e lo zucchero, fino ad avere un composto ben montato.
Unire le uova uno alla volta e far inglobare bene prima di aggiungere il successivo.
Abbassare la velocità al minimo e unire gli ingredienti secchi setacciati, un po’ alla volta.
Sempre a bassa velocità unire il latte condensato, la vaniglia e l’acqua.
Versare 3 cucchiai di composto in uno stampo imburrato e infarinato e cuocere 2 stampi alla volta per 8’-9’.
Controllare la cottura, non devono gonfiare, né scurire troppo.
Ho utilizzato il forno in modalità ventilata per i primi 3’ passando poi a quella statica, ho prolungato la cottura di un paio di minuti.
Sfornare e lasciar raffreddare, proseguire con gli altri stampi.
Una volta ottenuti tutti gli strati rimuoverli delicatamente dallo stampo, rovesciandoli su della pellicola e NON sovrapponendoli. Conservare in frigo fino al momento di assemblare la torta.
Può capitare che qualche strato si rompa , non preoccupatevi, una volta ricomposta la torta, non si noterà.
per la glassa



Dose sufficiente a glassare abbondantemente la torta preparata
  • 2 tazze di zucchero semolato, sicuramente utilizzando dello zucchero a velo si sarebbe amalgamato più rapidamente al latte condensato (400 gr)
  • 1 tazza di latte condensato  ( 170 gr)
  • 141 gr di cioccolato fondente tritato
  • 113 gr di burro non salato
  • 1 cucchiaino di estratto di vaniglia
  • 8/10 cucchiai di acqua bollente ( da aggiungere alla fine se occorre)
Unire lo zucchero al latte condensato, portare su fuoco medio-basso e far sciogliere, mescolando.
( Lo zucchero semolato si è sciolto ed amalgamato con un po’ di difficoltà, probabilmente lo zucchero a velo avrebbe funzionato meglio).
Aggiungere il cioccolato tritato e il burro a pezzetti, mescolando fino a far sciogliere tutto.
A questo punto ho dovuto inserire l’acqua bollente, un paio di cucchiai alla volta, per ottenere una consistenza liquida e cremosa, regolatevi considerando che occorrono circa 10’ di cottura.
Al termine, lontano dal fuoco , aggiungere l’estratto di vaniglia.
Non far raffreddare troppo, altrimenti la glassa indurirà.
Assemblare la torta
Poggiare su un piatto della stessa misura della torta un primo disco di pasta e versare 3 cucchiai di glassa, sovrapporre il secondo disco e glassare, continuare così fino ad aver esaurito tutti gli strati.
Una volta ricomposta la torta glassare tutta la superficie e i bordi laterali lasciando scolare la glassa in eccesso.
Nel giro di un paio di ore la glassa asciugherà.
Si conserva bene a temperatura ambiente.

23 comments

blog page 4 22 Aprile 2017 - 8:53

I see this cake is quite simple to cook but looks very sophisticated, thanks for the recipe!

besteditingservices.com/category/reviews/page/4 14 Aprile 2017 - 17:45

thanks a lot for all these brilliant recipes, my husband is so happy that I follow your blog!

resume writer net - certified professional resume writer - http://resume-writer.net/blog/page/3 12 Aprile 2017 - 16:26

That looks really great. I think that it should be delicious. I hope that you’ll post more updates on the topic.

Smith Island Cake, per il Club del 27! | Ricetta ed ingredienti dei Foodblogger italiani 28 Febbraio 2017 - 5:38

[…] infatti il suo consumo non è legato a nessuna ricorrenza in particolare.Seguendo il post di Loredana e Valentina, prepararla è stato più semplice del previsto, la ricetta è perfetta, in un’oretta si […]

RicetteAmoreFantasia 18 Febbraio 2013 - 8:47

un ottima proposta da provare!! una sola domanda: bisogna usare latte condensato non zuccherato? ciao a presto!!

Loredana 18 Febbraio 2013 - 10:14

IO ho usato quello in commercio che è zuccherato e nella base è andato benissimo, per la glassa, volendo, si potrebbe anche diminuire la quantità di zucchero, anche se l'insieme è gradevole, ma, sicuramente, dolce.

Indechiccen 15 Febbraio 2013 - 6:24

Vabbè… continuo a ripetere da 20 minuti "che meraviglia!": sono ipnotizzata!!! Cercavo una torta per festeggiare il compleanno di mia madre: i bambini chiedevano a gran voce cioccolato mentre la nonna non ne è una grande amante… Ma se mi venisse anche lontanamente simile a quel dettaglio della tua fetta sono sicura che grandi e piccini si tufferebbero!!! Insomma: ci provo!!! (complimenti anche per le foto che mettono l'acquolina in bocca da sole!) 😉

Loredana 15 Febbraio 2013 - 14:56

provala, ti assicuro che non te ne pentirai, e auguri alla mamma!!!

cosebuonediale 15 Febbraio 2013 - 5:55

Bellissima, spettacolare!!! Devo assolutamente provarla!

Sabrina Fattorini 15 Febbraio 2013 - 5:43

Mitico!!!! Lo devo rifare!!! Deve essere godurioso!!!!

Francy BurroeZucchero 13 Febbraio 2013 - 22:14

Grandissima Loredana e grandissima Vale!!! post da stampare e ricetta da fare!!!!!!! mi sa che a marzo ci ritroviamo tutte alla Weight Watchers!

Loredana 14 Febbraio 2013 - 6:15

Lo penso anche io 🙁

Valentina 14 Febbraio 2013 - 9:21

ma no, Francy, ritroviamoci per un mega bruch 🙂

Valentina 13 Febbraio 2013 - 14:27

Loredana, è spettacolare!!
Io ho incuriosito le amiche con questa torta, ora pretendono di toccare con mano (e palato)!

grazie per esserti sacrificata, Loredana! 🙂

Loredana 14 Febbraio 2013 - 6:14

Ringraziano anche le mie colleghe 😀

Alessandra Gennaro 13 Febbraio 2013 - 13:21

Anche per me oggi inizia la quaresima: ma col fatto che son date che fluttuano, non ho associato questo periodo alla Red Velvet e alla profusione di dolci a cui assisteremo nei prossimi giorni. Ragione di più per pensare ad una raccolta 😉

Le analogie con la Dobos ci sono, a vista d'occhio. Su menturistico avevo pubblicato la versione casalinga di un'amica che proviene da quelle zone e che è ormai diventata la nostra ricetta- Ma non nego che avrei voglia di provare subito questa, per poter toccare con mano le analogie e le differenze. mal che vada, so già cosa servire come dolce a Pasqua!!!

Raffaella 13 Febbraio 2013 - 14:20

E quasi quasi approfitto di questo nobile pretesto anch'io! 😀

Corro a vedere la tua Dobos!

p.s.: ti ho risposto con un pochino di ritardo di là, da me, ma te lo dico anche qui: mi hai fatta troppo felice! grazie di cuore!

Raffaella 13 Febbraio 2013 - 13:00

Ecco, l'incredibile somiglianza con la Dobos è stata la prima cosa che mi ha colpito di questa torta (lo studio della lingua ungherese mi ha portata più volte a Budapest e, per qualche strano magnetismo, nelle migliori pasticcerie della capitale, dove le fettone di Dobos Torta, del tutto simile a questa, imperavano).
La seconda cosa che mi ha colpita è il fatto che voi, con tutta non chalance, mi piazzate un'altra torta goduriosissima sotto gli occhi, e proprio nel giorno in cui inizia la Quaresima, che per me (cristiana cattolica osservante) equivale a un periodo di digiuno da qualsivoglia eccesso e vizio.
Avanti, ditemi voi se si può.
E se è possibile scegliere tra questa e la Lane Cake.

Saparunda 13 Febbraio 2013 - 8:43

E no è!! Non ci siamo!!! Non ci siamo proprio, ragazze!
Tutti i miei amici mi chiedono una dieta…non senza difficoltà le preparo (sembra facile ma per chi non ha i programmini che costano mila euro si devono fare 'NA CIFRA de calcoli!!) e voi mi tentate e mi "costringete" a fare torte? Già l'Alabama lane cake l'ho salvata e stampata… ed ora questa…che non può rimanere qui, sola soletta per essere guardata….
Lei mi chiama…mi sussurra di provarla…di mettere il dito nella glassa e assaggiarla (rischiando di finirla prima di terminare la torta!)….mi ammalia e mi stordisce…

Insomma, siete cattive!!! 😛

P.S. Naturalmente, complimenti per questo post tutte!

Alessandra Gennaro 13 Febbraio 2013 - 13:21

giusto per tranquillizzarti: è solo l'inizio 🙂

Roberta 13 Febbraio 2013 - 8:31

Fantastica. La devo assolutamente fare. La Dobos torta ricordo ancora di averla preparata 8 anni fa' in occasione di un weekend a Costa Rei con due dei miei più cari amici. All'epoca Antonella era incinta e mi viene da ridere al pensiero del fatto che praticamente se l'è mangiata tutta da sola in preda alle voglie premaman, sotto gli occhi stupefatti di me e Simone che non ci capacitavamo di come potesse starci tutta quella torta dentro un solo stomaco.

Alessandra Gennaro 13 Febbraio 2013 - 13:22

perchè non mi avevi ancora conosciuto. Io non ho neppure bisogno della scusa della gravidanza 😉

Elisa 13 Febbraio 2013 - 8:29

Articolo e ricetta stupendi! Brave Valentina e Loredana! Smack 🙂

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